Segni di ripresa per l’arredamento Made in Italy

di Anna Nosari

20 Aprile 2011 10:05

Rivisti al rialzo i preconsuntivi elaborati a fine 2010 e dati superiori alle aspettative nei primi mesi di quest'anno. Con qualche cautela.

In attesa di valutare gli effetti del 50° Salone del Mobile appena concluso, sono stati presentati i dati relativi al macrosistema arredamento elaborati dal centro studi Cosmit/FederlegnoArredo. Il fatturato ha visto una crescita complessiva del +1,8%, superiore alle aspettative, che si fermavano al +1,6%, raggiungendo un importo complessivo di 21,3 miliardi di euro.

«Si tratta di un risultato molto incoraggiante», afferma Giovanni Anzani, presidente di Assoarredo, sottolineando tuttavia come, all’interno del settore, esistano situazioni assai diversificate. Sono buoni, ad esempio, i dati per gli arredi dell’area living e per le sedie, mentre camere da letto e imbottiti registrano un segno negativo.

In generale, la ripresa del macrosistema arredamento made in Italy appare trainata dai mercati esteri.

Emerge infatti un incremento dell’export del +18%, soprattutto verso la Francia, che torna ad essere il primo Paese cliente, seguita da Germania, UK e USA. Entrando nel dettaglio, le esportazioni verso i cugini d’oltralpe si attestano al 6,9%, mentre il mercato tedesco, pur segnalando un importante recupero, si ferma al 5,9%. Un dato comunque interessante, molto simile a quello britannico, che registra un +6%.

Decisamente positivo il ritorno agli acquisti del mercato USA, che aveva perso diverse posizioni soprattutto nei primi mesi del 2008, nella fase iniziale della crisi internazionale, e che ora recupera con un +7%.

Si rivelano invece più difficili le situazioni nei confronti di altri mercati, che avevano rappresentato in precedenza un importante sbocco commerciale per il nostro Paese. La Russia, nonostante qualche debole segnale di ripresa, fa registrare comunque un decremento del -1,1%. La Grecia è il Paese che più ha risentito della crisi, con un calo del -21,8%, mentre gli Emirati Arabi, pur mantenendo la dodicesima posizione per valore delle importazioni, vedono una diminuzione di quasi il -8%.

Gli addetti ai lavori seguono con interesse l’andamento del mercato cinese, che, pur restando il primo Paese fornitore con 972 milioni di euro di importazioni, ha registrato una variazione percentuale dell’export superiore alla variazione dell’import: +45,8% contro +36,3%.

D’altra parte, anche le importazioni sono tornate a crescere, con un significativo incremento (+18%) e un valore complessivo di oltre tre miliardi di euro. Oltre alla Cina, i principali Paesi fornitori sono Germania, Polonia e Romania. La situazione di crisi continua invece a farsi sentire nei consumi interni, settore in cui la ripresa fatica a manifestarsi, con un aumento, rispetto al 2009, di uno scarno 2%.

Resta tuttavia, tra gli operatori del settore che hanno risposto all’analisi congiunturale, una diffusa sensazione di cauto ottimismo, trainato dai settori arredo bagno e illuminazione.

«La ripresa sta coinvolgendo lentamente tutti i risultati produttivi», commenta Anzani. «Ma i risultati dipendono spesso anche dai singoli posizionamenti aziendali, dall’appeal dei singoli marchi, dalla struttura commerciale più o meno efficiente. Si tratta insomma non di una ripresa generalizzata, quanto, piuttosto, della raccolta dei primi frutti di un profondo mutamento organizzativo che le imprese hanno attuato in questi anni di crisi».

Ben vengano, allora, le occasioni di visibilità, confronto e nuovi contatti commerciali, come quelle offerte da eventi e fiere, che possono offrire un supporto importante in questa nuova fase economica.