Manovra finanziaria 2011 arriva l’approvazione in Senato. Solo ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti parlava di un rafforzamento della manovra, e detto fatto: in meno di due giorni il pacchetto di misure per arrivare al pareggio di bilancio entro il 2014 si è arricchito di quasi 20 miliardi di euro. E nel giro delle prossime 24 ore sarà definitivamente approvato da entrambi i rami del Parlamento.
La manovra si è arricchita di una serie di provvedimenti di natura diversa: il superticket su visite specialistiche e analisi mediche, una nuova stretta sulle pensioni che prevede oltre al blocco delle rivalutazioni anche tagli per gli assegni d’oro, il meccanismo della cosidetta clausola di salvaguardia che finisce direttamente nel decreto e prevede il taglio delle agevolazioni fiscali su tutte le 483 voci, l’aumento delle imposte di bollo sul deposito titoli, che cresce proporzionalmente all’ammontare della cifra investita. Una manovra il cui impatto totale raggiunge i 70 miliardi di euro.
Le giornate di oggi e domani sono dedicate a un passaggio parlamentare serratissimo. Il governo ha presentato un maxiemendamento sul quale ha posto la fiducia. Dopo l’approvazione di queste ore a Palazzo Madama, il testo approderà alla Camera, che licenzierà il testo domani.
La manovra nella sua nuova e ultima versione è stata illustrata da Tremonti in Senato: il ministro ha insistito nel sottolineare la parte del provvedimento dedicato alla crescita ma ha anche messo l’accento sul «duro e responsabile lavoro comune» che serve per raggiungere il pareggio di bilancio, senza il quale «il debito pubblico divorerebbe il futuro nostro e dei nostri figli».
Le cifre complessive della manovra saranno piu’ chiare nei prossimi giorni. Comunque, nel biennio 2013-2014 i risparmi saranno pari a 47 miliardi di euro, ai quali bisogna aggiungere l’impatto sui due anni precedenti, salito rispetto alla versione della settimana scorsa. Dovrebbero essere 4 miliardi nel 2011 e 11 sul 2012. La manovra dovrebbe poi ridurre il deficit di 23,8 miliardi nel 2013 e salire fino a quota 47 l’anno successivo.
Il taglio alle agevolazioni fiscali previsto dalla clausola di salvaguardia riguerderà tutte le 483 voci attualmente previste (fra cui le detrazioni per i figli a carico, le spese sanitarie, i redditi da lavoro dipendente, gli asili, gli studenti universitari) e sarà lineare: il 5% nel 2013 e il 20% a partire dal 2014. Il governo si riserva la possibilità di intervenire successivamente per escludere eventualmente alcune voci.
Il ticket scatterà da lunedi’ e sarà di 10 euro sulla ricetta per le visite e di 25 euro per le prestazioni di pronto soccorso contrassegnate dal codice bianco, quelle meno gravi.
La stretta sulle pensioni si muove su vari fronti: dopo il 31 dicembre di quest’anno si alza l’età pensionabile anche per chi ha 40 anni di contributi: un mese in piu’ nel 2012, due mesi nel 2013 e tre nel 2014. C’è poi una sorta di prelievo di solidarietà sulle “pensioni d’oro”, quelle che superano i 90mila euro lordi. Da agosto 2011 a tutto il 2014, si preleva il 5% a chi incassa fra i 90 e i 150mila euro e il 10% per la parte eccedente i 150mila euro.
Alla determinazione della cifra complessiva concorrono anche le pensioni integrative. Quanto al blocco dell‘indicizzazione, non cambia nulla per i trattamenti sotto i 1400 euro, mentre per quelle fra questa cifra e i 2380 euro (fra tre e cinque volte il minimo) l’adeguamento al costo della vita sarà corrisposto al 70%, mentre viene bloccato del tutto per gli importi superiori.
Infine, l’imposta di bollo sul deposito titoli: resta invariata per chi ha investito fino a 50mila euro, mentre sono previste sette diverse fasce per chi detiene titoli per un valore superiore.