Nella manovra appena convertita in legge dal parlamento c’è anche un capitolo che riguarda i bonus e le stock option dei manager del settore finanziario. In particolare l’aliquota addizionale del 10%, che fino ad ora era prevista solo nel caso in cui la parte variabile della retribuzione superava di tre volte quella fissa, adesso si applica a tutta la somma che eccede l’importo della retribuzione fissa.
Si allarga quindi notevolmente il numero dei manager interessati da questa norma. Lo prevede l’articolo 23 della manovra sul trattamento degli emolumenti viariabili percepiti da dirigenti e collaboratori di imprese del settore finanziario.
La legge specifica che l’addizionale si applica a decorrere dal giorno di entrata in vigore della normativa, cioè dal 17 luglio, in cui il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Questo significa che la tassa verrà applicata agli emolumenti già decisi per quest’anno. Verrà trattenuta direttamente dal sostituto d’imposta, quindi dall’azienda, al momento del pagamento della parte variabile.
Come detto, è un’addizionale del 10% che si conteggia sulla parte di retribuzione variabile, rappresentata da bonus e stock option, che eccede la retribuzione fissa.
Un esempio: se un manager che guadagna 100mila euro all’anno percepisce una parte variabile complessivamente pari a 330, prima pagava il 10% in più solo su 30mila euro, ora invece la paga su 230mila euro.
Da questa norma il legislatore calcola di avere un maggior gettito di 5,4 milioni nel 2011 e di 21,6 milioni nel 2012 e per gli anni successivi. Si tratta, è bene ricordarlo, di un provvedimento che riguarda in particolare i dirigenti delle banche o delle imprese del settore finanziario.
L’aliquota addizionale del 10% era stata introdotta dal dl 78/2010, solo per la parte superiore a tre volte la retribuzione fissa, e ora è stata inasprita dalla manovra. I commi 50-bis e 50-ter, che prevedono le nuove disposizioni, sono stati inseriti durante l’esame del Senato.