Tasse, Obama e la “Buffett rule” sui super ricchi Usa

di Barbara Weisz

19 Settembre 2011 13:10

La tassa sui super ricchi caldeggiata da Warren Buffett entra nel nuovo piano per la riduzione del deficit Usa da 3mila miliardi. Oggi l'annuncio.

Tutti l’hanno già ribattezzata “Buffett rule” o regola Buffett. E’ la nuova tassa sui super-ricchi che il presidente Usa Barack Obama ha inserito nel piano per una nuova riduzione del deficit federale che presenterà dettagliatamente oggi al Rose Garden della Casa Bianca. Si tratta di un provvedimento che prevede nuovi tagli al deficit per 3mila miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. E di cui è già filtrata la succosa anticipazione relativa alla regola che prende il nome da uno dei miliardari più famosi d’America, Warren Buffett appunto.

Non si conosce ancora l’entità di questa nuova tassa. Si sa, invece, che riguarderà coloro che guadagnano almeno un milione di dollari all’anno. E che ha lo scopo di allineare l’imposizione fiscale nei loro confronti a quella della classe media, che oggi paga di più.

La misura, ancora prima di essere annunciata ufficialmente (per ora si tratta di anticpazioni) sta provocando prevedibili polemiche con i repubblicani. Il capo della commissione parlamentare sul budget, il repubblicano Paul Ryan, ha accusato il presidente di aver ingaggiato una «lotta di classe» contro i ricchi, che «avrà anche un buon ritorno politico, ma non economico». Anzi, la norma rischia di aggiungere «instabilità al sistema» e impattare negativamente sulla creazione di posti di lavoro (obiettivo che invece è fra le priorità economiche della Casa Bianca, che ha recentemente presentato l’American jobs act, un piano da 447 miliardi per il rilancio dell’occupazione e della crescita).

Secondo i calcoli del New York Times, la “Buffett Rule” è destinata a riguardare lo 0,3% dei contribuenti americani, ovvero 450mila dichiarazioni fiscali su un totale di 144 milioni.

Proprio sul quotidiano della Grande mela nello scorso mese di agosto lo stesso Warren Buffett aveva lanciato l’idea. “Noi mega ricchi continuiamo a goderci i nostri sgravi fiscali straordinari” denunciava il finanziere di Omaha, mentre «la maggior parte degli americani stenta ad arrivare a fine mese». E ancora: «l’anno scorso le mie imposte federali» nel complesso «ammontavano a 6milioni 938mila 744 dollari. Detta così questa cifra fa pensare a un sacco di soldi. Di fatto però ho pagato solo il 17,4% del mio imponibile» cioè un importo «considerevolmente inferiore a quello versato da chiunque altro fra le venti persone che lavorano nel mio ufficio». Per questi ultimi, precisava il numero uno di Berkshire Hathaway, il carico fiscale varia dal 33 al 41%».

Buffett ricorda che «negli anni ’80 e ’90 le aliquote d’imposta per i più ricchi erano decisamente più alte». E aggiunge anche che, a suo parere «la gente investe per fare soldi e le tasse previste non hanno mai dissuaso nessuno dal farlo».

Warren Buffett è il terzo uomo più ricco del mondo e il secondo più ricco d’America, secondo la classifica di Forbes 2011, rilasciata all’inizio di questo settembre. Il suo patrimonio è intorno ai 50 miliardi di dollari. Il numero uno, nel mondo, si è confermato il messicano Carlos Slim, mentre il secondo, è un altro americano eccellente, Bill Gates, che di miliardi ne ha 56.

Tornando alla Buffett Rules, se ne consoceranno prevedibilmente oggi i dettagli. E probabilmente destinata ad alzare, ad esempio, l’aliquota sui bonus dei top manager (che oggi è al 15%). Obama parla alle 16,30 ora italiana.