Quarta compagnia aerea del mondo, la prima per numero di passeggeri trasportati, American Airlines entra in amministrazione controllata. La domanda è stata inoltrata dalla società proprietaria, Amr Corporation, al tribunale di New York, suffragando le proprie ragioni nel cosiddetto ex articolo 11 del codice fallimentare, con l’obiettivo di salvarla dalla bancarotta e non farla soccombere sotto il peso del debito.
Negli Stati Uniti il fallimento finanziario è generalmente regolato dalla giurisdizione federale. L’ex articolo 11 della carta costituzionale, decreta una revoca dei codici federali a favore di quelli statali, che svolgono un ruolo decisivo, laddove non è possibile generalizzare il diritto comunitario attraverso i confini d’ogni stato.
In pratica, la società, estendendo la richiesta a tutti i suoi vettori satelliti, compresa la compagnia sussidiaria American Eagle, si è appellata allo statuto americano per rinegoziare il suo debito, salvaguardarsi dalle mire dei creditori e assicurarsi una sostenibilità di lungo periodo.
L’holding ha tenuto a precisare come la compagnia e le sue affiliate continueranno a condurre le normali operazioni di business durante l’intero processo di ristrutturazione debitoria, onorando gli accordi di codesharing, i programmi di fidelizzazione (come AAdvantage), i termini per stipendi, benefit a dipendenti e fornitori.
Dal momento in cui American Airlines è entrata in amministrazione controllata, la società Amr ha calcolato in totale una liquidità di cassa pari a 4 miliardi di dollari. Per gestire la fase di transizione, il gruppo si avvarrà di un nuovo CEO, in veste di presidente e amministratore delegato, Thomas W. Horton, il quale sembra aver subito individuato il primo step, affinché la compagnia risalga i vertici dei mercati nazionali e internazionali. Si parte dalla ridefinizione dei costi che, necessariamente, figurano più alti rispetto alla concorrenza, pur auspicando di mantenere intatti i posti di lavoro e gli impegni presi in precedenza.
L’entrata in amministrazione controllata ha annullato, di fatto, il valore dei titoli azionari. Fortunatamente, perché il titolo era in caduta libera da mesi, l’ultima chiusura aveva segnato un record negativo pari a 1,62 dollari, mentre, appena un anno fa, American Airlines era quotata 9 dollari.