L’e-commerce rende, almeno per il settore calzaturiero e almeno per Zalando, un rivenditore online di prodotti di tutte le principali marche di scarpe e presente in 7 Paesi europei (Germania, Svizzera, Austria, Olanda, Regno Unito, Francia e Italia) con 800 brand e 40mila diversi prodotti, anche di abbigliamento.
Nel primo semestre del 2011, l’azienda ha registrato un vendite nette di circa 200 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 159 milioni nell’intero 2010, che fu il 3° anno di attività. Questi dati arrivano direttamente dalla Kinnevik, società con sede a Stoccolma e azionista dell’impresa insieme a Groupon, Metro, tele2, Zalando e molti altri.
Del resto, i numeri della rete messa in piedi da Zalando palano da soli: più di 30mila paia di scarpe vendute ogni giorno in tutta Europa e un fatturato mensile di 100 milioni, che poterà l’azienda – secondo i calcoli di Kinnevik – a toccare nel 2012 quota 1,3 miliardi di euro di fatturato grazie a una crescita annuale del 300%.
Davanti a qeuste cifre, molti addetti ai lavori nel settore della moda si stanno chiedendo come sia possibile raggiungerli e attraverso quale strategia Zalando sia diventata l’azienda con un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro a più rapida crescita al mondo.
Intanto, nel 2011 il management ha aperto il suo primo centro logistico e il suo primo deposito direttamente gestito dalla compagnia, mentre un secondo sorgerà nel corso di quest’anno a Erfurt, nell’ex Germania est. Intanto, pochi giorni fa, è arrivata la firma con la società di investimento DTS Global che, nell’annunciare l’acquisizione del 4% di Zalando, ha sottolineato di voler puntare alla futura crescita di questo retailer online in Europa, dove potrebbe avvenire una espansione in altri Paesi forte anche del fatto che le spedizioni degli acquisti non costano un centesimo.