Il problema di una maggiore presenza delle donne nei consigli d’amministrazione sta conquistando pian piano attenzione nelle aziende.
Anche se vi sono stati progressi nel tempo non si può ignorare la realtà dell’esclusione del genere femminile dai posti di comando di molte delle imprese più importanti del mondo.
Quasi un terzo delle società negli Stati Uniti, circa la metà delle aziende del Regno Unito e l’89% delle imprese in Giappone non hanno rappresentanti del gentil sesso nei loro cda. Secondo un rapporto di GMI Ratings, attiva nel campo della ricerca sulla corporate governance, il 39,8% delle più grandi aziende globali non ha nominato nessuna donna nelle posizioni di vertice.
La situazione in tutti i modi cambia da paese a paese: in Sudafrica per esempio il 20% delle grandi imprese vede la presenza di donne nella direzione. In India, nonostante l’emergere di imprenditrici e ammistratrici femminili di talento, la percentuale scende al 5,2%.
Complessivamente, si registrano però piccoli passi in avanti. Negli ultimi dodici mesi, aziende come IAC/Interactive, Geely e Gamesa, hanno aggiunto almeno una donna nelle loro strutture direttive. Altre società che hanno inserito nella dirigenza, prima esclusivamente maschile, componenti di sesso femminile sono The Gap, Crocs, e Zale.
Tuttavia, nel mondo le grandi imprese multinazionali prive di donne nei consigli di amministrazione rappresentano ancora una quota intorno al 40%. In questo elenco troviamo UnderArmour, Fiat, Carlsberg, Infosys, Anheuser-Bush InBev, TomTom, Porsche, Nintendo, RyanAir e Samsung.