La caduta dei salari italiani non si arresta mentre le tasse sugli stipendi crescono. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto dell’Ocse Taxing wages, che se da un lato indica che i dipendenti itailani sono fra i meno remunerati fra i Paesi analizzati, dall’altro ne emerge che nella classifica della tassazione sul lavoro siamo decisamente nella top ten.
I lavoratori italiani si sono messi in tasca nel 2011 uno stipendio medio netto annuo di 25.160 dollari scivolando al 23° posto della classifica dei 43 paesi membri dell’Ocse.
Il nostro paese si piazza davanti a Grecia (17.708 dollari) e Portogallo (21.013), ma dopo le principali nazioni europee come Spagna (27.741), Francia (29.798), Germania (33.019) e Gran Bretagna (38.952). Sia il salario netto di un dipendente italiano che quello lordo (36.361 dollari) risultano inferiori alla media Ocse (rispettivamente 27.111 e 36.696 dollari).
Ci sono però i lavoratori di diversi paesi dell’Europa orientale – come Estonia, Ungheria e Repubblica Slovacca – i cui emolumenti medi annuali non raggiungono i 15mila dollari). Va meglio in Paesi come Svezia, Irlanda, Finlandia, Danimarca, Austria e Australia, dove il guadagno annuale medio dei dipendenti supera i 30mila dollari. I più fortunati abitano in Svizzera: a meno di un’ora di auto dal centro di Milano, oltre il confine di Chiasso, lo stipendio medio supera addirittura i 43mila dollari.
Contemporaneamente sale la pressione fiscale sugli stipendi: secondo il rapporto, l’Italia con il suo 47,6% di cuneo fiscale (calcolato come incidenza percentuale del prelievo contributivo e fiscale sul costo del lavoro di un singolo lavoratore senza prole) è in 6a posizione dietro a Belgio, Germania, Ungheria, Francia e Austria. Una cifra al di sopra della media Ocse che si attesta sul 35,3%.
Per le famiglie con un salario e due figli a carico il cuneo fiscale è ancora più elevato : L’Italia si colloca al 3° posto dopo Francia e Belgio con una percentuale del 38,6% mentre la media Ocse per questa categoria è del 25,4%.
Nel documento dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico si fa notare come da dieci anni a questa parte in Italia il cuneo fiscale supera stabilmente la media definita tra gli Stati membri.