Europei preoccupati della sicurezza del web

di Carlo Lavalle

11 Luglio 2012 12:00

Un'inchiesta mette in luce l'interesse diffuso tra gli internauti europei per meccanismi di protezione più efficacicontro gli attacchi del cybercrime.

I cittadini europei che navigano su Internet sono molto sensibili ai rischi della criminalità informatica. Preoccupa soprattutto la sicurezza delle informazioni personali e dei pagamenti online. E’ quanto risulta da una nuova indagine di Eurobarometro che hacoinvolto quasi 27.000 persone in tutti gliStati membri dell’Ue.

In base ai dati rilevati, l’89% degli internauti evita di fornire informazioni personali online e il 74% pensa che il rischio di rimanere vittima di reati informatici sia cresciuto negli ultimi anni.

Inoltre, il 12% degli intervistati ha già subito frodi informatiche e l’8% è stato vittima di furto di identità. Il 53% degli internauti europei acquista beni o servizi online contro il 20% che, viceversa, li vende; il 52% frequenta regolarmente i social network e il 48% si avvale dei servizi bancari tramite Internet.

Il 59% ritiene di non essere adeguatamente informato sui rischi della criminalità informatica mentre il 40% degli intervistati appare seriamente preoccupato che qualcuno si possa appropriare o utilizzare indebitamente i suoi dati personali e il 38% arriva adubitare della sicurezza dei pagamenti in rete. Tuttavia, il 53%, inItalia la percentuale sale al 54%, non ha operato un cambiamento delle password online durante l’ultimo anno.

Per creare un meccanismo di difesa più efficace contro le crescenti minacce informatiche a danno dei cittadini e delle imprese Ue la Commissione europea ha proposto l’istituzione, entro il 2013, di un Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica: questo organismo in via di definizione si dovrà occupare delle attività illecite svolte sul web dalla criminalità organizzata, concentrandosi in particolare sugli attacchi contro i servizi bancari e altre attività finanziarie online. Suoi ulteriori compiti saranno proteggere i profili dei social network dalle infiltrazioni criminali, fornire informazioni e analisi alle autorità nazionali preposte a contrastare il cybercrime per metterle in grado di evitare furti di identità online e attacchi informatici contro le infrastrutture nevralgiche e i sistemi d’informazione dell’Ue.