Guardia di Finanza ancora in casa Parmalat. Le Fiamme Gialle sono infatti tornate a far visita all’azienda di Collecchio, estendendo il proprio occhio indagatore anche a Lactalis Italia, Pricewaterhouse Coopers, Mediobanca e lo studio legale Durso Gatti e Bianchi. Una indagine che ha coinvolto uffici di Milano, Roma e Bologna, e che costituisce il primo step di una nuova indagine che la procura di Parma sta conducendo sulla transazione di acquisto di Lactalis Usa da parte di Parmalat.
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L’operazione appena ricordata era stata portata a termine nello scorso mese di maggio con un passaggio infragruppo di un importo superiore ai 900 milioni di euro: l’esborso monetario per la transazione di cui sopra aveva di fatto svuotato il tesoretto che Enrico Bondi aveva faticosamente tirato su dopo il crac condotto dalla precedente amministrazione Tanzi. Ne conseguirono forti polemiche, segnalazioni alla commissione di vigilanza e l’apertura del procedimento giudiziario al Tribunale di Parma.
I reati ipotizzati sono piuttosto rilevanti: si parla di appropriazione indebita, aggravata dall’abuso di autorità per l’operazione già oggetto di indagine Consob, e di un procedimento civile che era stato all’epoca richiesto dai soci di minoranza sull’amministrazione Parmalat.
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Come prevedibile – essendo, di fatto, un atto dovuto – gli uomini Gdf e del nucleo di polizia tributaria di Bologna hanno consegnato un avviso di garanzia ai rappresentanti legali delle società coinvolte direttamente nell’ispezione. Gli avvisi sono pertanto terminati nelle mani del presidente di Parmalat Franco Tatò, l’ad Yvon Guerin e il direttore generale operativo Antonio Vanoli, oltre ai consiglieri Francesco Gatti, Marco Reboa e Antonio Sala.
Per quanto concerne la posizione della società di consulenza Pricewaterhouse Coopers, l’azienda si è limitata a render noto che il coinvolgimento nell’operazione sarebbe stato “limitato all’acquisizione, da parte della Guardia di Finanza, di documentazione”, riguardo “all’attività di revisione svolta sui bilanci di Parmalat”. Vedremo, nelle prossime settimane, quali risvolti assumerà questa nuova vicenda del gruppo alimentare.