L’Associazione bancaria italiana e 7 sigle sindacali hanno firmato un accordo per il rinnovo del contratto dei dipendenti degli istituti di credito. Con decorrenza primo giugno prossimo, scadrà il 30 giugno del 2014.
L’intesa tra le parti prevede alcuni punti cardine come la tutela occupazionale, un incremento salariale e la liberalizzazione degli orari di apertura degli sportelli. Ecco, nel dettaglio, i termini dell’accordo, per il raggiungimento del quale sia Abi sia i sindacati hanno espresso soddisfazione:
– I dipendenti delle banche riceveranno in media un aumento di retribuzione pari a 170 euro, cifra che recupera l’inflazione.
– Sarà creato un fondo per la buona e stabile occupazione, a cui contribuiranno gli alti dirigenti banciari con il 4% del proprio stipendio. Tale fondo permetterà l’assunzione di oltre 16mila giovani nel giro di 3 anni – e di altri 9mila nei 2 anni successivi – attraverso uno stipendio ridotto del 18%, quindi temporaneamente fuori dal contratto nazionale nonostante i contratti siano a tempo indeterminato. Dopo 4 anni di lavoro, la retribuzione raggiungerà le cifre previste da tale accordo.
– Gli istituti bancari potranno riportare al proprio interno tutte quelle funzioni che negli scorsi anni erano state esternalizzate. I lavoratori che saranno “internalizzati” entreranno in maniera graduale nel contratto del credito: pur avendo un orario di 40 ore e stipendi inferiori al 20% rispetto a quelli dei loro colleghi, potranno usufruire di una retribuzione migliore rispetto a quella del settore di provenienza.
– Gli orari di apertura degli istituti potranno essereanche dalle 8 alle 22, previo confronto tra aziende e sindacati. Fra le 8 e le 20, potrà essere l’azienda a decidere sulla turnazione. Per la fascia oraria dalle 20 alle 22, occorre l’approvazione del sindacato. Il nuovo accordo non modifica l’orario di lavoro complessivo, che resta fissato in 7 ore e 30 minuti al giorno.
– Per 18 mesi gli scatti di anzianità saranno sospesi, dal primo gennaio 2013 al primo giugno 2014 e con essi la dinamica degli accantonamenti per il Tfr.
– il premio di risultato, il vap, e il vecchio sistema incentivante diventeranno un tutt’uno che sarà contrattato tra sindacati e banche. Fine, quindi, dei sistemi incentivanti decisi unilateralmente dalle aziende.