Modello Unico di Dichiarazione Ambientale 2009: ritorno al passato?

di Paolo Sebaste

Pubblicato 24 Febbraio 2009
Aggiornato 26 Marzo 2018 12:56

Lo scorso 17 dicembre 2008 è stato pubblicato sulla G.U. il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) per l’anno 2009, quello che tra gli addetti ai lavori viene considerato il 740 dei rifiuti.

Introdotto con la Legge 25 gennaio 1994, n. 70, costituisce la dichiarazione annuale riepilogativa delle movimentazioni di rifiuti prodotti da imprese ed enti da inoltrare alla Camere di Commercio. Il MUD comprende, dunque, tutte le dichiarazioni e le comunicazioni periodiche in materia ambientale a carico delle imprese.


Il modello 2009 aveva introdotto anche alcune modifiche riguardanti in particolare le Pmi e le piccole imprese: qualora nel 2008 si fossero prodotti in azienda non più di cinque rifiuti, affidati per lo smaltimento a non più di tre trasportatori e tre impianti di recupero o smaltimento, le stesse avrebbero utilizzato la modulistica cartacea semplificata in sostituzione della procedura di invio telematico normalmente richiesta.

Novità  anche per la consegna: i piccoli produttori di rifiuti erano autorizzati all'invio del modulo senza predisposizione dell'apposito floppy disk (si, si usano ancora). La dichiarazione degli altri produttori e dei gestori di rifiuti, da inviare esclusivamente con modalità  telematica restava, tuttavia, più complessa; probabilmente anche per l'inserimento delle comunicazioni relative ai RAEE.

Ebbene, con il decreto Milleproroghe le cose sono cambiate ancora: secondo un emendamento presentato ed approvato al Senato, sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 208, l’adozione del nuovo modello sarà  spostata al 2010, restando dunque in vita il modello predisposto per l'anno 2008 (rifiuti prodotti nel 2007).

Per quanto riguarda le Pmi resterebbe dunque invariata la platea dei soggetti esonerata dalla presentazione della dichiarazione e cioè i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che non hanno più di dieci dipendenti.
Un’esenzione giustificata dalla sostanziale inutilità  di comunicazione dei dati sui rifiuti prodotti da queste imprese e che il nuovo modello avrebbe ulteriormente esteso, contribuendo a realizzare le tanto attese semplificazioni in favore delle Pmi e delle piccole imprese.

La parola passa ora alla Camera dei Deputati, e nel frattempo una cosa resta certa: la scadenza dell'adempimento è rimasta invariata al 30 aprile 2009.