Dopo la sentenza del Tribunale di Milano sulla vicenda Google-Vividown, che ha riconosciuto l’azienda americana come responsabile del mancato controllo dei contenuti video caricati sulla piattaforma di condivisione YouTube di cui Google è proprietaria, ora quella esattamente opposta del Tribunale federale di Madrid, che ha respinto le accuse di violazione di copyright da parte dell’emittente Telecinco nei confronti del motore di ricerca.
Il ruolo dell’azienda di Mountain View nei panni di “user generated content provider“, almeno in Europa, è sempre meno chiaro. La tv privata spagnola ha perso la causa che aveva avviato in funzione della presenza, su YouTube, di alcuni show televisivi, caricati sui server della piattaforma di condivisione, prima ancora che fossero mandati in onda. Quindi il proprietario di un sito di video sharing, secondo il Tribunale di Madrid, non sarebbe affatto responsabile dei contenuti caricati dai suoi utenti.
Eppure, il Tribunale di Milano, circa sette mesi prima, aveva stabilito che proprio a Google spettava il controllo dei file (nel caso della vicenda Vividown, si trattava di questioni di privacy) e pertanto, qualunque violazione della legge doveva essere attribuita a chi, di fatto, manteneva fruibili tali contenuti.
Sempre in Italia, è in corso, questa volta al Tribunale di Roma, una causa analoga: Mediaset chiede a Google un risarcimento di 500 milioni per violazione del copyright in merito ai video caricati da alcuni utenti sempre sulla piattaforma YouTube.
La posizione di Google continua ad essere la stessa: YouTube rispetta la legge. Finora, solo in Italia non gli è stato riconosciuto il ruolo di semplice intermediario che fornisce servizi di hosting e che, pertanto, non è tenuto a verificare preventivamente i video che vengono caricati.