Cambiamento organizzativo: il 60% dei progetti fallisce

di Noemi Ricci

Presentato da IBM un nuovo studio che fornisce il quadro di come le imprese fronteggino le sfide relative al cambiamento. Ad oggi, tuttavia, il 60% di tali progetti non incontra le aspettative

Secondo il recente studio intitolato “Making Change Work” sviluppato dalla divisione di consulenza Strategy&Change di IBM Global Business Services, il 60% dei progetti di innovazione organizzativa in azienda delude le aspettative.

Secondo il 60% dei 1500 executive e dei manager intervistati, gli ostacoli principali sono ancora atteggiamento mentale (60%) e cultura aziendale, difficili da superare anche quando le risorse assegnate al progetto sono sufficienti.

Tra le note positive c’è che il 41% dei progetti rappresenta però casi di successo. Spicca poi una discreta fetta (20%) di intervistati che costituisce il top del campione – chiamato “Change Master” nello studio – e che riporta ben l’80% di risultati di successo.

A pesare notevolmente sulla media è il 20% di coda del campione, chiamato “Change Novices“, che riporta solo un 8% di progetti di successo.

Da notare che nello studio è stata rilevata una forte correlazione tra progetti di successo e consapevolezza delle problematiche legate al cambiamento. Le aziende in cui queste erano ben chiare, la percentuale di completamento di progetti di successo è raddoppiata e i completi fallimenti o i progetti problematici sono scesi fino al 27% in meno.

Tra i risultati positivi, per coloro che seguono un approccio di gestione coerente e strutturato è stato rilevato il 52% di risultati positivi. Percentuale che scende al 36% per coloro che improvvisano a seconda delle situazioni.

Vincente sarebbe inoltre il coinvolgere i propri dipendenti: il 72% dei project leader lo ritiene cruciale, mentre il 70% ritiene che sia fondamentale una comunicazione trasparente e tempestiva.

Relativamente agli investimenti, infine, la media delle aziende spende circa l’11% del budget totale previsto per il progetto nelle attività di cambiamento. Presente anche un 20% di top performer che investe in media un 2% in più, ma in modo strategico.