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Fare impresa in Italia: difficile ma non impossibile

di Marco Lucarelli

18 Ottobre 2012 16:00

Mad in Italy, quindici consigli per fare business in Italia nonostante l’Italia: guida alla lettura del manuale pratico per avviare una nuova attività di impresa facendo leva su competenza e innovazione.

In un Paese dove le cronache raccontano di sprechi e privilegi, sicuramente non è facile fare impresa: il qualunquismo è dietro l’angolo, ma è un lusso che pochi si possono permettere visto che ci sono imprese da portare avanti, stipendi e fornitori da pagare, decisioni manageriali da prendere.
Difficile da credere, ma dietro agli scandali e ai tagli esiste un’Italia che continua ad innovare e investire. A fare impresa nonostante tutto. Il libro “Mad in Italy. Quindici consigli per fare business in Italia. Nonostante l’Italia”, di Giampiero Cito e Antonio Paolon (Rizzoli Etas, 2012), ci racconta chi sono gli imprenditori che ci sono riusciti e come hanno fatto.

Chi sono i Mad in Italy? Uomini e donne che hanno investito, rischiato e “fatto impresa” senza raccomandazioni né santi in paradiso ma piuttosto business angels , ossia investitori che aiutano le giovani imprese a partire se hanno un business case solido. Senza merito, niente soldi.

Business angel => come attirare l’attenzione degli investitori

Il libro è un viaggio nell’Italia che ce la fa o almeno ci prova nonostante tutto: brevi pillole di queste piccole grandi, grazie alla capacità, all’intuizione ed alla testardaggine dei loro fondatori. Fondatori che sono riusciti ad aggredire mercati saturi con un approccio “Oceano Blu”, riuscendoci.

Come hanno fatto? Chi poteva immaginare che un settore maturo come quello delle acque minerali avesse spazio per new comer? Nessuno tranne l’imprenditore che ha lanciato il brand Acqua Sant’Anna, che è riuscita a differenziarsi grazie al confezionamento in bottiglie biodegradabili ed al trasporto su rotaia e non su gomma.

Imprese innovative e sostenibili => come ottenere visibilità

Un modo profittevole di fare Responsabilità Sociale d’Impresa. Un tema affrontato più volte nel libro senza troppa teoria ma con esempi. Come le aziende (profit e no-profit) che sono tornate all’agricoltura, ma  in modo nuovo e rispettando territorio e addetti, materiali e metodi di commercializzazione dei prodotti.

Responsabilità d’Impresa => corsia preferenziale per i finanziamenti bancari

Questo libro ci racconta anche aneddoti curiosi come il legame tra i brand Baci Perugina e Luisa Spagnoli o l’origine del nome “500” per l’utilitaria FIAT: obiettivo, riflettere ed affrontare il tema delle competenze trasversali, che hanno reso capace artigiani ed imprenditori di successo di penetrare nuovi mercati o rivoluzionare quelli di appartenenza.

In ultima analisi, un libro che porta in giro per l’Italia: quella sana, che ci crede e che ce la sta facendo, nonostante la crisi, nonostante tutto.

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Marco Lucarelli è esperto di management, comunicazione e new media, è autore del blog Letture per manager.