Viviamo in un’epoca in cui business, mercati e tecnologie crescono in maniera esponenziale, o almeno dovrebbero, pena il fallimento e la cannibalizzazione da parte del mercato. La nostra, infatti, è un’era in cui il cambiamento è sempre dietro l’angolo, caratterizzato dall’inarrestabile avanzata della digitalizzazione e dell’informatizzazione. In questo contesto, le organizzazioni che non si evolvono e rimangono ancorate ai canoni lineari del passato saranno destinate a cedere il passo a quelle che riusciranno a fare dell’innovazione il proprio punto di forza. Parliamo delle ExO (Exponential Organization), organizzazioni che fanno leva sulle tecnologie in accelerazione per generare un impatto fino a 10 volte maggiore di quello dei competitor.
Il concetto di ExO viene introdotto per la prima volta dall’imprenditore canadese Salim Ismail nel suo libro “Exponential Organizations”. Secondo la sua teoria, un’organizzazione diventa esponenziale quando cresce facendo leva su nuove tecniche organizzative e su tecnologie informatiche esponenziali e in accelerazione. Grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, le ExO riescono ad avere un impatto sul mercato fino a 10 volte superiore rispetto a quello dei competitor.
Questo tipo di organizzazioni si differenzia da quelle lineari (non esponenziali) perché fa leva su tre pilastri fondamentali: asset intangibili, tecnologie digitali, persone e community. Questi elementi vengono racchiusi in quello che viene definito MTP (Massive Transformative Purpose), la base di ogni ExO. Un MTP è lo scopo perseguito da un’azienda per crescere e prosperare generando contemporaneamente impatti positivi sul Pianeta ed è definito da 10 caratteristiche fondamentali: 5 di tipo esterno e analitico, racchiuse nell’acronimo IDEAS, e 5 di tipo interno e creativo, racchiuse nell’acronimo SCALE.
IDEAS è la sigla di Interface (interfacce che connettono persone e tecnologie), Dashboard (lavagne in “tempo reale” che consentono di tenere traccia dei principali driver di crescita) , Experimentation (sperimentare per migliorarsi sempre di più), Autonomy (autonomia gestionale e organizzativa dei team di lavoro), Social Technology (sfruttare le potenzialità dei social per farsi conoscere ed accrescere la brand reputation), 5 elementi che supportano l’organizzazione nella gestione dell’abbondanza generata dalla visione esponenziale.
SCALE invece è l’acronimo di Staff on demand (tendenza ad esternalizzare piuttosto che costruire complesse infrastrutture), Community & Crowd (persone interne ed esterne all’organizzazione mosse dalla stessa passione), Algorithm (raccolta e organizzazione dei dati), Leverage Asset (non possedere asset per abbattere i costi fissi e rendere un’azienda agile e scalabile), Engagement (aumentare il coinvolgimento dei collaboratori della community e delle persone esterne), i 5 elementi interni che consentono di creare una base di crescita esponenziale, fungendo da porta di accesso all’abbondanza nel mercato e nel mondo.
=> Autovalutazione della capacità innovativa in azienda
Le ExO in Italia
Sebbene il concetto di ExO trovi ampia applicazione soprattutto negli Stati Uniti (si pensi, ad esempio, ad Airbnb, Uber e molte altre), anche in Italia si possono rintracciare i primi casi virtuosi di aziende che hanno deciso di intraprendere il cammino evolutivo per diventare Organizzazioni Esponenziali. Un esempio interessante è quello di Seedble, una PMI innovativa di Roma che ha appena concluso un percorso di rebranding necessario ad accompagnare con una nuova identità di brand la nuova visione sviluppata in quanto futura ExO: Democratizzare l’innovazione. Andrea Solimene, CEO e Co-founder di Seedble, spiega, a riguardo, che l’ambizione di Seedble è rendere l’innovazione condivisa e co-creata il più possibile affinché possa generare benessere sia per il singolo che per la comunità.
L’azienda si sta già muovendo per raggiungere questo scopo, proponendo contenuti divulgativi e formativi gratuiti sui temi di innovazione, come webinar, articoli di approfondimento e podcast. Senz’altro, un rebranding non è sufficiente a trasformare un’organizzazione in una ExO, ma Seedble sta lavorando già da qualche tempo per attivare le leve fondamentali dell’esponenzialità identificate da Ismail: dalla community – coltivata grazie a un ampio network di partner, startup, università e così via -, alle tecnologie esponenziali – racchiuse nel progetto di blendX, piattaforma per il matching tra domanda e offerta di innovazione -, sino alle persone – la cui propensione all’innovazione e al pensiero laterale viene costantemente stimolata da iniziative come hackathon e innovation lab interni.
Perché aziende come Seedble si stanno adoperando per intraprendere un cammino tanto impegnativo quanto lungo per diventare Organizzazioni Esponenziali? Prima di tutto perché le ExO riescono a crescere e sopravvivere nonostante le dinamiche di mercato siano sempre più imprevedibili, grazie alla loro capacità di anticipare i cambiamenti tecnologici e, di conseguenza, di attuare decisioni più consapevoli. In secondo luogo, perché questo tipo di aziende creano spesso nuovi modelli di business – e dunque nuove opportunità – facendo leva sull’abbondanza di risorse (interne ed esterne) e di tecnologie.