A Dubai fino al 14 dicembre è di scena la Conferenza Mondiale sulle TLC Internazionali (WCIT), organizzata dall’ITU (International Telecommunication Union), l’agenzia ONU per le Telecomunicazioni.
Sul piatto, la revisione delle regole internazionali per le TLC e Internet, cercando di trovare un compromesso tra regolamentazione e libertà della Rete.
Nel corso della conferenza si stanno cercando di definire anche i trattati e gli accordi chiave in grado di facilitare l’interconnessione globale e l’interoperabilità dei servizi di comunicazione, per una creazione di reti e soluzioni davvero di frontiera.
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Un’impresa tutt’altro che facile, poiché lo scontro vede protagoniste parti ideologicamente distinte tra loro: da una parte gli Stati Uniti, che tramite l’Icann già controllano le regole di Internet, dall’altra Russia e Cina favorevoli ad un maggiore controllo della Rete e infine gli operatori europei delle Telecomunicazioni tra due fuochi.
In sostanza, si teme che la necessità di nuove regolamentazioni offra la giustificazione legale a misure repressive, mirate ad imbavagliare la Rete.
Tra le proposte destinate a far discutere, una sorta di “tassa di Internet”, proposta dall’Associazione delle reti di telecomunicazioni europea per le aziende che operano sul Web.
La discussione a Dubai si preannuncia così particolarmente “calda” e difficoltosa, nonostante da un punto di vista pratico difficilmente si assisterà a risultati significativi: l’ITU prevede infatti che le nuove misure debbano essere approvate all’unanimità.
Basta un solo voto contrario su 200 per affossare ogni proposta.