Vertice UE: scudo anti-spread e misure per PMI

di Barbara Weisz

2 Luglio 2012 12:42

Scudo anti-spread e Fondo Salva Stati per proteggere il futuro dell'Euro, ma anche un piano per la crescita e finanziamenti per le PMI: i quattro capitoli dell'accordo UE a 27 sancito a Bruxelles.

Al vertice UE a 27 di fine giugno a Bruxelles per definire un accordo salva Euro sono state decise anche nuove misure per le PMI, nonché la scelta di migliore utilizzo dei fondi europei per facilitare la capacità di finanziamento delle piccole e medie imprese comunitarie.

Inoltre, Italia e Spagna sono riusciti nel pressing sulla Germania per arrivare a una misura che permette al Fondo Salva Stati di acquistare titoli pubblici dei paesi in difficoltà: non una forma di condivisione del debito ma un meccanismo che coinvolge tutti i paesi nella difesa della moneta unica contro la speculazione.

In generale, sono quattro le misure fondamentali prese dal Consiglio Europeo:

  1. pacchetto crescita da 120 miliardi di euro,
  2. scudo anti-spread,
  3. misure per l’unione bancaria,
  4. integrazione economica.

Pacchetto Crescita

Sul piatto 120 miliardi di euro per rilanciare la crescita Ue attraverso project bond, fondi strutturali e ricapitalizzazione della BEI (10 miliardi), per aumentarne la capacità di prestito di 60 miliardi di euro e liberare fino a 180 miliardi di euro di investimenti supplementari da ripartire in tutta l’Unione Europea, compresi i paesi più vulnerabili.

Ai project bond sono destinati 4,5 miliardi: è prevista una fase pilota di prestiti obbligazionari per finanziare progetti in settori chiave come i Trasporti, Energia e Banda Larga. A seconda di come andrà questa fase pilota, si penserà a un rafforzamento di questo strumento.

Un miglior utilizzo dei fondi strutturali (con 55 miliardi a disposizione) è finalizzato a sostenere i prestiti BEI per la realizzazione di infrastrutture strategiche rafforzando il sostegno alle PMI e facilitando il loro accesso ai finanziamenti.

Scudo anti-spread

Il Fondo Salva Stati può acquistare sul mercato primario e secondario titoli dei paesi in difficoltà. Di fatto, l’Europa può così intervenire a sostenere paesi in difficoltà sul debito senza l’intervento della cosiddetta Troika (UE, FMI, BCE). Non si tratta però di un meccanismo automatico: il paese in difficoltà deve fare una specifica domanda al Fondo salva Stati e firmare un memorandum.

Unione Bancaria ed Economica

La vigilanza bancaria passa alla BCE, primo passo verso una maggior integrazione economica europea che passerà anche attraverso un maggior coordinamento delle politiche di bilancio e fiscali.

Il Piano di rafforzamento dell’Unione monetaria – elaborato dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione José Manuel Barroso, il numero uno della Bce Mario Draghi e il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker – andrà perfezionato entro fine 2012 con una roadmap per l’integrazione economica e fiscale.

Misure per PMI

Il documento finale del vertice, nella parte sulle politiche per la crescita e l’occupazione, prevede una serie di obiettivi (come il mercato unico digitale entro il 2015) alcuni dei quali specifici per le PMI:

  • sostegno a ricerca e sviluppo e opportunità d’investimento per start-up e PMI innovative grazie al futuro programma per la competitività COSME e al programma Orizzonte 2020, che aiuteranno le PMI innovative ad accedere ai finanziamenti per settori quali nanotecnologia, biotecnologia e materiali avanzati;
  • accordo sul brevetto unitario che mira andare impulso all’innovazione anche se Italia e Spagna si oppongono, perché la scelta del trilinguismo (inglese, francese e tedesco) per il brevetto europeo penalizza le aziende che ad esempio vogliono anche un brevetto italiano dovendo sborsare doppi costi;la sede del brevetto europeo sarà Parigi, ma c’è anche una sede amministrativa a Monaco di Baviera e una a Londra per alcune tipologie (brevetti scientifici).