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Vaccino in vacanza al via: ecco le direttive Figliuolo

di Anna Fabi

9 Giugno 2021 14:10

Disco verde al richiami Covid per congrue permanenze fuori Regione e in vacanza, al via le prenotazioni per programmare la redistribuzione dei vaccini.

Ok alla seconda dose del vaccino Covid in vacanza: dopo che le Regioni hanno particolarmente insistito, è arrivato il parere positivo del Commissario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, che ha già inviato specifica comunicazione alle Regioni perché si organizzino di conseguenza. Sono già state fornite indicazioni affinché:

i sistemi di prenotazione consentano di agire in tal senso e sia garantita massima flessibilità alle attività vaccinali.

«Laddove per eccezionali motivi dovesse rendersi necessaria la somministrazione della seconda dose a lavoratori e turisti che soggiornano fuori dalla Regione di residenza per un periodo di permanenza congruo», la struttura commissariale, «qualora informata con adeguato preavviso, è disponibile al riequilibrio delle dosi da distribuire». Sul fronte degli adeguamenti informatici, i sistemi che le Regioni stanno già usando, se correttamente implementati, consentono già la regolare tenuta del flussi informativi. In pratica, c’è disponibilità per la somministrazione dei richiami per i non residenti nelle diverse Regioni ma con le sopra descritte avvertenze (essenzialmente, il periodo di permanenza congruo). Le due questioni organizzative sono:

  • coordinamento fra Regioni (della prima dose e del richiamo) tramite adeguamento dei sistemi informatici
  • approvvigionamenti su base programmata (in base alle preadesioni /prenotazioni fuori Regione) con la variabile legata alla tipologia di siero iniettato (deve essere).

Richiamo fuori Regione

Da capire se ci sono margini per chi aveva già prenotato (ma considerati i diversi canali di prenotazione fin qui utilizzati, potrebbero restare esclusi) e con quali tempi si potrà ottenere le certificazioni vaccinali (ma la comunicazione fra enti dovrebbe essere immediata).  CI vuole quindi tempo per partire, per cui moltissimi resteranno fuori da questa possibilità (chi aveva il richiamo ad agosto, fissato magari via SMS, difficilmente avrà la possibilità di spostare la prenotazione): pensiamo agli open day AstraZenenca di maggio e giugno, per esempio, solo per poche Regioni prenotati con piattaforma regionale. Altre Regioni, però, sono già avanti. Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, segnala di aver già sentito il governatore della Liguria, Giovanni Toti, «con cui abbiamo già siglato l’accordo per far sì che i piemontesi in vacanza in Liguria possano ricevere lì la seconda dose, così come per i liguri che trascorreranno le ferie in Piemonte. Stiamo mettendo a punto gli ultimi aspetti tecnici». Analoghi passaggi dovranno prevedibilmente essere previsti da tutte le Regioni: la Calabria ha già attivato le prenotazioni sulla piattaforma unica.

Immunizzazione di massa e terza dose

In base ai dati del ministero della Sanità, sono 39 milioni le dosi di vaccino somministrate fino al 9 giugno, 13 milioni di persone hanno completato il ciclo vaccinale facendo entrambe le dosi (o l’unica somministrazione Janssen) con l’obiettivo di coprire l’80% della popolazione entro fine settembre. Sono già autorizzati i vaccini per i ragazzi con più di 12 anni e, in base alle anticipazioni del Commissario, «non è detto che non arrivi un’ulteriore autorizzazione a vaccinare fino ai 6 anni». Sono anche partite le vaccinazioni in azienda, che contribuiscono a potenziare questa fase di immunizzazione di massa.

Il successivo step sarà il mantenimento della copertura vaccinale raggiunta, predisponendo per tempo la terza dose. Le autorità stanno lavorando «come se durasse un anno», anticipa Figliuolo, quindi i tempi stimati per riceverla saranno a 12 mesi dal completamento del primo ciclo (al momento per tutti i sieri). Il Commissario riferisce anche di aver «già opzionato di concerto con l’Unione Europea una quantità tale di vaccini, per coprire tutta la popolazione con un’ulteriore dose e anche con una robusta riserva», aggiungendo che la prossima fase non più emergenziale, potrà prevedere il superamento dei grandi hub vaccinali, con somministrazioni distribuite fra ospedali, medici di base, farmacia e punti vaccinali aziendali.