Voto di fiducia alla Camera per il Decreto Sostegni

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 18 Maggio 2021
Aggiornato 22 Marzo 2022 14:53

Voto di fiducia sul Decreto Sostegni con testo modificato e approvato in Senato: entro il 20 maggio è prevista l'approvazione, poi i decreti attuativi.

Il Governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sull’approvazione senza modifiche del Decreto Sostegni, con il testo approvato in prima lettura dal Senato, con voto previsto nella giornata del 18 maggio così come la presentazione degli ordini del giorno al provvedimento, che saranno invece votati il 19 maggio, giorno in cui si svolgeranno anche le dichiarazioni di voto finali.  Il via libera definitivo alla legge di conversione del Decreto Sostegni (dl 41/2021) è atteso dunque entro il 20 maggio.

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Una volta ottenuto il via libera, diventano operative le diverse novità introdotte con il maxi-emendamento, come ad esempio il contributo a fondo perduto – di importo massimo pari a mille euro – per le Startup aperte nel 2018 ma avviate nel 2019 e quindi rimaste fuori da ristoro alle Partite IVA per mancanza del requisito di fatturato.

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Tra le altre novità fiscali ricordiamo l’estensione del Bonus Santuari e il Fondo per i comprensori sciistici. Ed ancora: IVA non detraibile sulle spese agevolabili nel computo del tetto massimo per il Superbonus al 110%, proroga IRAP al 30 settembre, esenzione prima rata IMU 2021 per i soggetti con perdita di fatturato del 30%, compensazione tra debiti fiscali e crediti commerciali certificati vantati dalle imprese nei confronti della PA fino al 31 dicembre, esenzione canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitari e per occupazione delle aree destinate ai mercati fino a fine anno.

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Per quanto riguarda invece le misure principali del provvedimento, ricordiamo che in molti casi saranno poi necessari i decreti attuativi. Ad esempio per i fondi ai comuni che dovranno applicare l’esenzione prima rata IMU ed anche per il condono delle cartelle esattoriali fino di importo residuo fino a 5mila euro iscritte a ruolo dal 2000 al 2010, con decreto del Ministero dell’Economia da approvarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.