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Export in America Latina: trend e opportunità

di Anna Fabi

12 Luglio 2019 09:00

Crescono le opportunità di investimento in America Latina per le imprese italiane: trend e settori dominanti.

Un recente evento sulle relazioni imprenditoriali tra Italia e America Latina. ha permesso di fornire alle aziende delle utili linee guida utili per monitorare le opportunità d’investimento in vari settori (agroalimentare, chimico, farmaceutico, tessile e abbigliamento) e gli spazi reali di collaborazione in vari settori dai territori latino-americani.

Inoltre, uno studio realizzato dalla Fondazione Osservatorio PyME in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e EU-LAC Foundation, offre spunti di riflessione sulla base di dati effettivi.

America Latina: le opportunità

Ammonta a 5,3 miliardi di euro il valore dell’import-export italiano con l’America Latina ottenuto nei primi tre mesi del 2019, precisamente con Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Repubblica Domenicana, Ecuador, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay.

Secondo un’elaborazione di Promos Italia (struttura delle Camere di commercio per promuovere l’internazionalizzazione) e della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, condotta su dati Istat 2019 e 2018 e relativa ai primi tre mesi dell’anno in corso, l’export ammonta a 3,1 miliardi di euro.

Stabili gli scambi mentre cresce l’import (+4%). Nel 2018, invece, l’export italiano è stato di 13,5 miliardi e l’import di 9 miliardi.

  • Principali Paesi per export: Messico con 981 milioni nel 2019, + 3% Brasile con 944 milioni, Argentina e Cile con circa 200 milioni, quest’ultimo in crescita del 14% in un anno.
  • Principali Paesi per import: Brasile con 889 milioni, +4% Argentina, che cresce del 28%, Messico, Cile e Colombia con circa 200 milioni.

Tra le regioni primeggiano la Lombardia con 1,2 miliardi di scambi (di cui 820 milioni di export), seguita da Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto con oltre 400 milioni di scambi.

Le prime province per export manifatturiero nell’America centro-meridionale sono Milano con 330 milioni di export, Torino (151 milioni) e a seguire Asti, Bologna (+8% in un anno), Vicenza e Bergamo.

Per quanto riguarda i settori, primeggia l’export di macchinari seguito dai mezzi di trasporto, dai prodotti chimici, dal farmaceutico, metallurgico e settore elettrico, ma ottime performance riguardano anche il ramo moda e il settore alimentare. Nel dettaglio:

  • si esportano un miliardo in macchinari, 300 milioni in mezzi di trasporto, 292 milioni di prodotti chimici, 150 milioni nel farmaceutico, circa 200 milioni nel metallurgico e nel settore elettrico, oltre cento milioni nella moda e nel settore alimentare;
  • si importano metalli per circa mezzo miliardo, legno per 400 milioni e alimentari per circa 300 milioni. Alto anche l’import di prodotti agricoli e pesca di 388 milioni circa e di petrolio e prodotti dall’estrazione di oltre 200 milioni.

Focus Colombia

L’export italiano è stato di 142 milioni in tre mesi, + 5% rispetto a un anno fa. L’export 2018 è stato di 606 milioni. L’import di 193 milioni a +53%, nel 2018 di 661 milioni. Prime province per export manifatturiero in Colombia: Milano con 22 milioni, +10% e 1,4 milioni di import, seguono Bologna, Vicenza, Udine con 8 milioni.

Dalla Colombia si importano minerali, petrolio e prodotti manifatturieri. Si esporta manifatturiero, di cui 53 milioni di macchinari e 15 milioni nella chimica. Circa dieci milioni l’export di gomma e tessili.

L’evento

L’evento “Le mappe industriali dell’America Latina – Imprese italiane e opportunità d’investimento: il caso Colombia” si è svolto a Roma lo scorso 5 luglio, presso la sede di Unioncamere, organizzato da Fondazione Osservatorio PyME in collaborazione con Unioncamere, Formiche e il patrocinio dell’Ambasciata Colombiana in Italia.

Era presente tra gli altri anche Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia e Consigliere di Unioncamere, che ha spiegato:

Tra Italia e America Latina esiste un’affinità imprenditoriale basata su un tessuto di piccole e medie imprese.

“Per il nostro Paese questo è un vantaggio competitivo nelle relazioni imprenditoriali e commerciali con i mercati dell’area, ma per sfruttarlo è necessario sviluppare politiche condivise che favoriscano il processo di integrazione fra i rispettivi sistemi produttivi, altrimenti il rischio, come avvenuto negli ultimi anni, è che i paesi latino americani orientino i loro affari verso il Pacifico”.