WEF e Competitività: Italia ultima nell’Europa G7

di Alessandra Gualtieri

8 Settembre 2009 12:20

Nel "Rapporto sulla Competitività Globale 2009-2010" l'Italia si piazza ultima dell'Europa G7. Le imprese lamentano burocrazia, oneri fiscali e scarso di credito

Migliorano le performance del BelPaese in quanto a competitività, ma l’Italia resta fanalino di coda nell’Europa G7. Lo rivela la classifica WEF (World Economic Forum) stilata nel “Rapporto sulla Competitività Globale 2009-2010“, articolato in 9 indicatori e numerosi sotto-indici (disponibile anche in download integrale).

Posizionati al 48esimo posto, siamo riusciti a guadagnare una posizione (rispetto alla Lituania..) ma sostanzialmente restiamo in ombra se rapportati agli altri 133 paesi presi in esame.

Quelli storicamente nostri “pari” ci staccano in maniera preoccupante: la Germania si piazza al settimo, la Gran Bretagna al 13esimo e la Francia al 16esimo. La Spagna è 33esima.

In testa la Svizzera, che scalza gli USA afflitti dagli effetti nefasti della recessione economica.

A ostacolare la competitività italiana è ancora la rigidità del mercato del lavoro (117esimi) e il debito pubblico (128esimi), ma anche la presenza massiccia di corruzione e crimine organizzato a livello istituzionale (127esimi).

Nel settore d’impresa, pesano la scarsa cooperazione tra dipendenti e datori di lavoro (al 123esimo posto), la poca flessibilità nei contratti salariali ( 126esimi) le difficili procedure di assunzione e licenziamento (128esimi) e l’insufficiente formula produttività=stipendio (124esimi).

Cosa ne pensano le aziende? Secondo gli imprenditori, le barriere allo sviluppo competitivo dell’economia italiana sono soprattutto burocrazia e oneri fiscali, inaspriti nel 2009 dalle conseguenze della crisi sull’accesso al credito (98esimo posto) e sulla disponibilità di venture capital (104esimo posto).

Quali restano dunque i punti di forza della competitività italiana? La “Business Sophistication” ad esempio – ossia la capacità del nostro sistema imprenditoriale, per la quale ci piazziamo al 20esimo posto – le dimensioni del mercato (nono posto) e lo sviluppo dei distretti (terzo posto).