
Con la domanda di pensione da precoce dopo la NASPI, è corretta la finestra di tre mesi non pagati assieme agli arretrati già corrisposti?
Sì, è corretto. Quando si presenta domanda di pensione anticipata per lavoratori precoci (Quota 41) dopo il periodo di NASpI, si applica una finestra di attesa di tre mesi prima della decorrenza effettiva della pensione. Durante questo periodo, non viene erogato alcun pagamento pensionistico.
Gli arretrati corrisposti si riferiscono a somme spettanti dalla data originaria di decorrenza della pensione (dopo la finestra di attesa) fino all’effettivo pagamento della prima rata. Questo significa che, se l’INPS impiega più tempo a liquidare la pensione, i mesi successivi alla finestra di attesa verranno recuperati con gli arretrati.
Di norma, durante la finestra di attesa (che scatta con il compimento dell’età richiesta e i contributi minimi), il lavoratore può continuare a lavorare e percepire la retribuzione e, se smette di lavorare prima della decorrenza della pensione, non riceve alcun reddito o trattamento previdenziale per la finestra di attesa.
L’unica eccezione è l’APE Sociale, che tecnicamente non è una pensione ma un sussidio erogato fino alla maturazione del trattamento di vecchiaia.
=> Pensione Quota 41 Precoci: domanda, decorrenza e arretrati
Nel suo caso, la NASpI è cessata nel momento in cui ha raggiunto i requisiti per la decorrenza della pensione (non al momento del primo pagamento) ma la pensione le è stata effettivamente pagata solo dopo la finestra di tre mesi, lasciando quindi un periodo senza reddito. Se ha ricevuto gli arretrati con un periodo di tre mesi senza alcun pagamento, significa che la finestra di attesa è stata applicata correttamente.
Questa situazione è normale e prevista dal sistema previdenziale italiano. Anche se può sembrare un’anomalia, la normativa non consente il pagamento della NASpI oltre la decorrenza pensionistica, né prevede che la pensione venga pagata durante la finestra mobile.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi