Da Confindustria il Piano per le Imprese dal 2013 al 2018

di Barbara Weisz

24 Gennaio 2013 14:30

Un piano di politica economica e di riforme in grado di accrescere il PIL, valorizzare le imprese e creare lavoro: ecco il programma fino al 2018 di Confindustria, in linea con quello di Rete Imprese Italia per le PMI.

Riaffermare la centralità delle imprese, creare lavoro, alimentare la crescita: eccolo il Piano di Confindustria per rilanciare l’economia. Una “terapia d’urto” che prevede di ridurre burocrazia e tasse, sostenere gli investimenti nelle imprese e la produttività con una innovativa la proposta sul lavoro: 40 ore in più all’anno, pagate il doppio grazie a incentivi fiscali.

=> Consulta i trend 2013 secondo Confindustria

Il Piano di Confindustria

  • pagamento immediato alle PMI di 48 mld di debiti commerciali della PA,
  • taglio del costo del lavoro nel Manifatturiero dell’8%,
  • abolizione IRAP sull’occupazione per tutti i settori,
  • riduzione IRPEF per i redditi bassi e aumento dei trasferimenti agli incapienti,
  • riduzione del costo dell’energia,
  • aumento del 50% degli investimenti in infrastrutture,
  • sostegno agli investimenti in ricerca e nuove tecnologie.

Come si ottiene tutto questo? Con i tagli spesa pubblica (in una parola, spending review), dismissioni e privatizzazioni, armonizzazione degli oneri sociali, riordino degli incentivi alle imprese, aumento della lotta all’evasione fiscale recuperando il 10% all’anno e armonizzazione delle aliquote ridotte IVA per reperire le risorse da destinare alla riduzione IRPEF.

Riforme

  • Titolo Quinto della Costituzione (calibrando meglio il Federalismo)
  • Pubblica Amministrazione più al servizio delle imprese
  • Stato di diritto contro gli abusi
  • Flessibilità nel Lavoro
  • Semplificazioni e sgravi per le imprese

=>Confronta con l’Agenda politica dei candidati alle Elezioni 2013

Obiettivi economici al 2018

Si tratta di un piano strutturato e di lungo respiro con proposte concrete, anche di riforma. Una «tabella di marcia fino al 2018», con l’obiettivo di mobilitare 316 miliardi di euro in cinque anni, portare la crescita al 3% e alimentare l’occupazione.

  • Crescita al 3% e + 156 mld di euro di PIL in 5 anni al netto dell’inflazione
  • Occupazione al 60,6% (+4%) pari a 1,8 milioni di unità, disoccupazione in calo all’8,4% (dal 12,3% stimato nel 2014)
  • Peso dell’industria: al 20% del valore aggiunto dell’economia (dal 16,7% attuale), +55,8% di investimenti e  +39,1% di esportazioni (al 36,7% del PIL)
  • Reddito medio per famiglie con lavoro dipendente: + 3.980 euro reali
  • Inflazione stabile all’1,5%
  • Produttività in aumento dell’1% medio annuo
  • Conti pubblici: deficit sostituito da un consistente surplus, debito al 103,7% (ampliamento sotto il 111,6% chiesto dall’Europa), pressione fiscale al 42,1% (dal 45,1%), spese correnti al 36,9% (dal 42,9%)

Il Piano per le PMI

In questa campagna elettorale, il mondo imprenditoriale sta facendo di più che lanciare appelli ai candidati: sta esprimendo una volontà propositiva che aspira a farsi sentire: il piano di Confindustria va a braccetto con le iniziative di Rete Imprese Italia (in rappresentanza delle PMI):

=>Leggi il programma di politica economica di Rete Imprese Italia

L’associazione ha a sua volta presentato un documento di analisi della situazione economica e prepara un progetto di riforma da presentare durante la Giornata di Mobilitazione indetta per lunedì 28 gennaio.