A settembre 2022 il coefficiente di rivalutazione delle quote di TFR (Trattamento di Fine Rapporto) accantonate al 31 dicembre 2021 è pari a 6,280367. Il datore di lavoro che accantona il TFR per conto del lavoratore, è tenuto a mettere ad applicare la rivalutazione delle somme maturate.
Come stabilito dal Codice Civile, il fondo per il TFR si rivaluta ogni anno sulla base di un coefficiente specifico, ottenuto componendo un tasso fisso dell’1,5% e una quota variabile in ragione dell’oscillazione dell’indice dei prezzi al consumo accertato dall’ISTAT.
Se il rapporto di lavora cessa in corso d’anno, la rivalutazione dovrà tenere conto dell’incremento ISTAT registrato nel mese di cessazione confrontato con il valore relativo al mese di dicembre dell’anno precedente.
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L’indice FOI (indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) per il mese di settembre, pari a 113,5. Il rincaro dei prezzi continua dunque la sua folle corsa: su base annua, bisogna risalire ad agosto 1983 per trovare un incremento superiore a quello di settembre 2022 soprattutto per quanto concerne i beni alimentari, i servizi ricreativi e culturali e in misura minore per i beni energetici.