Conguaglio di fine anno in busta paga: regole e scadenze

di Alessandra Gualtieri

Conguaglio INPS di fine anno sui contributi previdenziali e assistenziali ma non solo: ecco le voci interessate in busta paga o nel cedolino pensione.

Nella busta paga di dicembre, i datori di lavoro in qualità di sostituti d’imposta devono effettuare le operazioni di conguaglio di fine anno sulla contribuzione per i lavoratori e degli elementi variabili della retribuzione. Si tratta di un ricalcolo di imposte IRPEF e contributi dovuti da dipendenti e collaboratori (lo stesso per i pensionati che hanno l’INPS come sostituto d’imposta) sulla base del reddito percepito nell’anno d’imposta.  Tale operazione comporta l’adeguamento delle trattenute delle successive buste paga.

=> Calcolo stipendio netto

Quest’anno le operazioni possono comportare delle sosprese, in considerazione che il 2022 ha visto applicate una serie di novità fiscali: la riforma degli scaglioni IRPEF ridotti a quattro e con nuove aliquote, l’eliminazione delle detrazioni per figli a carico erogate invece tramite Assegno Unico dall’INPS, l’abolizione degli ANF (Assegni al Nucleo Familiare) assorbiti dall’Assegno Unico, la revisione del trattamento integrativo (Bonus IRPEF) e della tassazione sul lavoro dipendente, l’esonero contributivo per i dipendenti fino a 35mila euro.

Vediamo in dettaglio quali voci della retribuzione subiscono la rendicontazione a dicembre, con effetti su buste paga o cedolino pensione da gennaio a novembre dell’anno successivo.

Conguaglio contributivo in busta paga

Il conguaglio contributivo è il calcolo dei contributi effettivi dovuti annualmente per la gestione dei fondi pensione del lavoratore, effettuato contestualmente alle operazioni di conguaglio fiscale in base ai redditi effettivi percepiti.

In particolare nel cedolino paga di fine anno è presente l’esito della rendicontazione delle seguenti eventuali casistiche e voci:

  • elementi variabili della retribuzione,
  • massimale contributivo e pensionabile,
  • contributo IVS,
  • conguaglio contributi sui compensi per ferie fruite,
  • conguaglio versamenti quote TFR al Fondo Tesoreria,
  • rivalutazione TFR conferito al Fondo Tesoreria,
  • recupero contributo di solidarietà per le finalità di previdenza complementare,
  • fringe benefits esenti fino a franchigia,
  • auto aziendali ad uso promiscuo,
  • prestiti ai dipendenti.

=> Come leggere la busta paga: guida alle retribuzioni

Scadenze INPS per sostituti d’imposta

  • I conguagli si possono effettuare con le denunce di competenza dei mesi di dicembre (scadenza pagamento 16 gennaio) e gennaio (scadenza pagamento 16 febbraio).
  • Tali conguagli possono riguardare anche il TFR, nel qual caso si potrà utilizzare anche la denuncia di febbraio (scadenza pagamento 16 marzo).
  • Resta fermo l’obbligo di versamento o recupero dei contributi sulle componenti variabili della retribuzione nel mese di gennaio.

Dal momento che il conguaglio fiscale di fine anno può essere effettuato entro il 28 febbraio dell’anno successivo, entro tale data è anche possibile correggere eventuali errori ne conguagli già effettuati (riapertura del conguaglio).

I conguagli sono indicati in bista paga con la dicitura riferita a ciascuna voce interessata.