
Un contratto integrativo da terzo millennio quello firmato in casa Lavazza, nello stabilimento di Settimo Torinese: non solo un corposo bonus produttività, ma anche una serie di premi ai dipendenti che mettono su famiglia, tradizionale e non.
Un nuovo riconoscimento al valore delle persone che fanno grande un’azienda, e che si somma ai bonus già previsti per i dipendenti dopo 25 o 35 anni di anzianità di servizio.
Partiamo dalla premialità più innovativa fra quelle riconosciute. Non soltanto un bonus di 250 euro per ogni figlio nato o adottato, ma anche un analogo “una tantum” di pari valore a chi si unisce in matrimonio, unione civile o coppia di fatto.
La Legge Cirinnà 76/2016 entra dunque in fabbrica.
Viene poi confermato il premio produttività, da 3mila euro in poi, parametrato al raggiungimento di precisi obiettivi: di efficienza impianti, qualità e incidenza della manodopera. L’accordo ribadisce:
l’importanza dello sviluppo professionale delle persone in termini di competenza, flessibilità e polivalenza con percorsi specifici per le diverse professionalità e la possibilità di valorizzazione del merito individuale.Il contratto conferma il sistema premiante basato sul miglioramento continuo delle performance che ridistribuisce alle persone parte del valore generato dall’efficienza realizzata nell’anno.