Sicurezza e premi alle imprese: aria di crisi?

di Paolo Sebaste

Pubblicato 5 Novembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:43

Sentiamo spesso parlare di norme premiali, con riferimento alla possibilità  di prevedere un minor onere (leggi “minori costi o semplificazioni burocratiche“) nei confronti delle piccole imprese che oltre a comportarsi “”bene” ottemperando agli obblighi di legge (che non sono poi così facili da osservare), riescono anche a raggiungere obiettivi che vadano oltre.

Per quanto riguarda la prevenzione degli infortuni in azienda, ad esempio, si ipotizza spesso di sconti sui premi versati annualmente all’INAIL per assicurare i propri dipendenti contro gli infortuni: stiamo parlando di piccole aziende e imprese artigiane, presso le quali si verifica mediamente un minor numero di infortuni. Il tutto, però, qualora ci si impegni ad adottare sistemi per innalzare il livello di sicurezza sul luogo di lavoro.

Obiettivo, questo, dello stesso Legislatore, che nel dicembre 2006 approvò la legge finanziaria del 2007 stabilendo ai commi 780 e 781 che, a partire dal 1 gennaio 2008 si sarebbe potuta operare una riduzione dei premi per l’assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali per le imprese artigiane che rispettassero i seguenti criteri:

a) avessero adottato piani pluriennali di prevenzione per l’eliminazione delle fonti di rischio e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, concordati da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e territoriale, anche all’interno di enti bilaterali, e trasmessi agli Ispettorati del lavoro;
b) non avessero registrato infortuni nel biennio precedente alla data della richiesta di ammissione al beneficio.

La norma si procurava anche di fornire indicazioni (un po’ complicate in verità ) sulle modalità  di determinazione delle risorse da destinare a questo scopo, dando però indicazione che il fondo non poteva essere superiore ai 300 milioni di euro.

Proprio sull’entità  delle risorse si è creato un evidente equivoco dal momento che, secondo le stime effettuate dalle Organizzazioni dell'Artigianato (Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI) il fondo avrebbe dovuto essere pari a circa 200 milioni, mentre di diverso (e più modesto) avviso è stata l’opinione del Ministero delle Finanze che, interpretando la norma, è arrivato a concedere la somma di (soli) 27 milioni di euro.
Appena questo l’ammontare complessivo da destinare come premio alle imprese artigiane che intendendessero – e che ancora oggi intendono – investire nella prevenzione degli infortuni sul lavoro.

In sostanza: meno risorse per meno imprese che beneficeranno di uno sconto, oppure più imprese che beneficeranno di uno sconto irrisorio.
La questione sembra essere ancora aperta, nel frattempo le imprese artigiane, sicuramente, si aspettano un incoraggiamento maggiore per poter praticare la prevenzione degli infortuni sul lavoro.