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Orlando: ecco perché il SISTRI deve partire

di Noemi Ricci

5 Settembre 2013 11:53

Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ha incontrato le associazioni di categoria, spiegando le motivazioni dell'avvio del SISTRI, rassicurando le imprese e aprendo al dialogo continuo.

Partirà ad ottobre il SISTRI, nonostante le proteste di imprese e operatori della filiera dei rifiuti. Nonostante le semplificazioni introdotte dal Governo, che limitano l’obbligo di SISTRI ai soli rifiuti pericolosi, lasciando fuori quelli speciali, il sistema rimarrà sostanzialmente lo stesso che ha suscitato le polemiche negli anni scorsi, con tutte le difficoltà e le problematiche che hanno portato a continui rinvii. Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha però rassicurato le imprese, in occasione dell’incontro con le associazioni di categoria: le imprese non saranno penalizzate per le difficoltà di attuazione del SISTRI. «Il sistema sanzionatorio non dovrà far ricadere sugli utenti le eventuali inadeguatezze del sistema che dovessero palesarsi nella fase di avvio», garantisce Orlando sottolineando che il sistema verrà reso più efficiente e più semplice, anche grazie al dialogo e al percorso condiviso con gli utenti. => Vai allo Speciale SISTRI  Il ministro ha poi spiegato la decisione presa nel CdM del 26 agosto di dare il via al SISTRI: «dopo avere esplorato tutte le alternative, e non avendo alcuna possibilità di risolvere il contratto che impegna la pubblica amministrazione con la Selex (leggi i perché della sospensione del contratto Selex), abbiamo assunto la decisione di evitare l’ipotesi di un ennesimo rinvio del SISTRI. Se non si parte non saremo mai in grado di ottenere l’obiettivo che sta a cuore a tutti, dotare cioè il Paese di un efficace sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti». In più il decreto apporta «al SISTRI una robusta semplificazione. È anche per questo che abbiamo deciso di sostituire il vecchio Comitato di gestione con un apposito Comitato di controllo coordinato direttamente dal mio Gabinetto», questo avrà il compito di «recepire e implementare tutti i suggerimenti di modifica» e fornisce «la garanzia della serietà con cui lavoriamo a questa difficile eredità che come ministro dell’Ambiente mi sono trovato a dover affrontare».