Rinnovabili: risparmiare con i sistemi di accumulo

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Settembre 2013
Aggiornato 4 Maggio 2022 20:08

Incentivare i sistemi di accumulo per ridare linfa al Fotovoltaico italiano, stimolare l'autoconsumo tra privati e imprese e risparmiare fino a 500 milioni l'anno per l'Energia: stime e costi.

Mercato chiave in ambito Rinnovabili (applicato al Fotovoltaico ma anche al mini-Eolico), comporta vantaggi in termni di efficienza ma anche di risparmio: parliamo dei sistemi di accumulo, che in Italia potrebbe portare un incremento dell’autoconsumo di energia dal 30 al 70%, con un impatto economico perdi oltre 500 milioni di euro annui. Lo rileva lo studioResidential Electrical Storage Systems” di ANIE Energia (Imprese elettrotecniche ed elettroniche del sistema Confindustria) in collaborazione con Business Integrator Partners.

Incentivi ai sistemi di accumulo

In un momento in cui gli incentivi al Fotovoltaico sono a una svolta, l’accumulo potrebbe essere una risposta adeguata, anche se, come spiega Nicola Cosciani, Presidente del gruppo sistemi d’accumulo ANIE Energia, «si tratta di un mercato che sta nascendo in questi anni e per il quale non esiste alcuna esperienza dalla quale attingere», sul fronte delle dinamiche e dal punta di vista normativo. Ma le potenzialità ci sono: gli operatori del settori chiedono una politica di incentivi al sistema, che permetta di sviluppare il mercato creando economie di scala che, nei prossimi anni, potrebbero portare a una riduzione dei costi degli impianti del 40-50%.

Calcolo dei benefici

Lo Studio cerca di quantificare i benefici ipotizzando due scenari. Il primo, prevede una penetrazione del 5%, su un totale di 25 milioni di utenti domestici, con la realizzazione di 1,25 milioni di impianti fotovoltaici con accumulo: si produrrebbero 117 milioni di euro l’anno di benefici per il sistema elettrico e 90 euro per l’utente (persona fisica o piccola azienda che installa l’impianto). Il secondo scenario prevede a una penetrazione del 20%, quindi gli impianti salgono a quota 5 milioni: il risparmio per il sistema sale a 538 milioni, quello per ogni installazione a 110 euro. Ecco come si arriva ai 538 milioni di beneficio economico: 234,4 milioni di risparmio dalla riduzione dell’energia tagliata a causa di overgeneration (eccesso di generazione sulla domanda), 147,1 milioni dalla riduzione di capacità termoelettrica derivante dal livellamento del picco di domanda serale di energia, 72,8 milioni per il taglio dei costi dell‘investment deferral sulla rete di distribuzione dovuta alla riduzione della potenza richiesta, e infine la riduzione delle perdite di rete (17,4 milioni) e la diminuzione di emissioni di CO2 (43,1 milioni).

Costi impianti

Un impianto fotovoltaico da 3 kWp, con 7 kW d’accumulo costa complessivamente tra 10 e 15mila euro. In vista, con lo sviluppo del mercato, ci sono riduzioni delle spese di gestione: ANIE prevede nei prossimi cinque anni un calo dei prezzi delle batterie da Fotovoltaico del 50% e GTM Research stima che al 2017 i pannelli costeranno 14 dollari per Watt in meno, da 50 a 36 (=> Calcola il rendimento di un impianto fotovoltaico).

Sono in corso ricerche per abbattere i costi degli impianti di accumulo: al momento quelli al sodio e al litio assicurano performance dieci volte maggiori rispetto a quelli al piombo, grazie a una “vita utile” pari a 5mila cicli di ricarica. Comunque, lo studio dimostra che un impianto di accumulo, rispetto a un normale impianto fotovoltaico, comporta per l’investitore un risparmio in bolletta di 170 euro all’anno (a cui si possono aggiungere 100 euro di benefici di sistema).

Analisi di mercato

Qualche ulteriore stima sulle potenzialità del mercato la offre Nicola Cosciano, intervistato da Greenstyle: a livello internazionale lo storage, l’accumulo, avrà un giro d’affari intorno ai 4,5 miliardi di euro, con una quota dedicata ai sistemi di stoccaggio domestico, che in Italia rappresenterà un mercato da 1,5 miliardi nel giro di cinque o sei anni. Altri leader di mercato: Germania e Stati Uniti. Il manager sottolinea come l’Italia debba sfruttare la forte crescita di fotovoltaico e rinnovabili capitalizzando gli investimenti fatti in modo da  «gestire al meglio grandi quantità di elettricità non programmabile e sfruttare tutte le potenzialità dei sistemi di accumulo con l’obiettivo primario di ridurre la bolletta energetica per i cittadini e le imprese».

Richieste delle imprese

In parole molto semplici, sviluppare il mercato dell’accumulo consente di risolvere uno dei problemi fondamentali del mercato dell’energia in generale e delle rinnovabili in particolare: la dispersione dell’energia prodotta, che deve essere consumata subito. Le aziende del settore fanno specifiche richieste al governo e alle istituzioni. Spiega Claudio Andrea Gemme, presidente di ANIE Confindustria: «a fronte dei rilevanti benefici di sistema ottenibili, l’attuale contesto normativo italiano non regolamenta direttamente l’applicazione dei sistemi di accumulo domestici, come invece già succede in alcuni paesi», ad esempio Germania e USA, i quali si sono mossi per prevedere facilitazioni per l’installazione di questi impianti. «ANIE auspica che entro breve anche l’Italia possa dotarsi di una normativa di riferimento specifica». Cosciani aggiunge che stimolare la creazione di una filiera italiana dei sistemi di accumulo avrebbe anche «importanti ricadute dal punto di vista industriale e occupazionale».