I contributi regionali per l’avvio d’impresa

di Ermanno Cece

Pubblicato 31 Marzo 2010
Aggiornato 2 Dicembre 2011 11:34

Sviluppo economico e competitività dipendono in larga parte dalla capacità di creare innovazione, alimentata dal talento di nuovi imprenditori con idee di business da finanziare

La mancanza di una cultura specifica, la paura del fallimento, gli enormi oneri amministrativi e le barriere giuridiche restano ancora tra i maggiori ostacoli alla nascita di una start-up, tanto in Italia quanto nell’intera UE. Tra gli scogli più alti c’è poi la difficoltà di reperire finanziamenti, e ricorrere alle banche non è semplice.

Per accedere al capitale di debito, il neo-imprenditore deve offrire garanzie di cui spesso non dispone. Anche in presenza di doti professionali e di una idea interessante, gli istituti di credito stentano a concedere prestiti, in barba alle sollicitazioni governative e ai presunti accordi che, tuttavia, lasciano su base volontaria l’adesione ai piani anti-crisi che prevedono un più facile accesso al credito per i piccoli imprenditori. Tale difficoltà, come se non bastasse, tende ad aumentare al crescere dell’innovatività del progetto e al diminuire della dimensione dell’impresa.

Anche Basilea 2 – che ha stabilito le norme internazionali per determinare i requisiti patrimoniali delle banche, con l’obiettivo di assicurarne la solidità finanziaria – comporta maggiori problemi per l’ottenimento dei finanziamenti, in quanto è basato sull’utilizzo di modelli di rating per rilevare il grado di rischio del richiedente (dal quale dipende l’importo da erogare ed il costo del prestito).

Per sostenere la nascita di start-up anche tra gli imprenditori con poche garanzie (neo-imprese femminili, sociali, etniche, ecc.) le istituzioni promuovono meccanismi di agevolazione e supporto per la prima fase di vita dell’azienda, ossia i primi 18/24 mesi: concessione di contributi in conto capitale e in conto interessi o finanziamenti a tasso agevolato.

Finanziamenti regionali: bandi aperti

Le Regioni giocano un ruolo importante in questo processo, erogando una parte sostanziale delle risorse in qualità di autorità di gestione dei fondi strutturali, concessi in regime di co-finanziamento con l’Unione Europea. Vediamo quali opportunità sono state recentemente attivate e quali sono in via di attuazione.

In Puglia è stato attivato il bando nuove micro e piccole imprese, volto a concedere “aiuti alle piccole e micro imprese innovative di nuova costituzione” che intendano valorizzare a livello produttivo i risultati delle ricerche condotte in settori industriali strategici: materiali avanzati, logistica avanzata, aerospazio e aeronautica, meccatronica, ICT, ambiente e risparmio energetico, salute dell’uomo e biotecnologie, agroalimentare.Con una dotazione iniziale di 5 milioni di euro, opera a sportello dal 15 marzo.

Sempre in Puglia, il Programma Welfare to Work prevede la concessione di contributo da 25mila euro per inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro, attraverso attività di auto-impiego o creazione d’impresa. In questo caso, la dotazione finanziaria ammonta a oltre 3 milioni di euro e il bando rimarrà aperto, salvo esaurimento fondi, fino al 15 ottobre 2010.

In Lombardia è stato nuovamente finanziato lo sportello per l’avvio di nuove attività imprenditoriali, attraverso lo stanziamento di altri 10 milioni di euro, che serviranno a concedere finanziamenti a tasso agevolato a nuove imprese, individuali e/o familiari e/o in forma societaria iscritte al Registro delle imprese, a studi associati e a società professionali, e costitute/i da non più di 12 mesi dalla data di presentazione della domanda, ed aventi sede operativa attiva in Lombardia.

Il finanziamento, di durata compresa tra i 3 ed i 10 anni, con un periodo di pre-ammortamento massimo di 2 anni. Nel caso di imprese in forma societaria, giovani, donne e soggetti svantaggiati presenti nella compagine societaria debbono detenere almeno i 2/3 delle quote del capitale sociale.

I parametri delle spese d’investimento previste per le tipologia dei soggetti beneficiari, sono: per ditte individuali e associazioni professionali l’importo del finanziamento non deve essere inferiore a 15mila euro e superiore a 30mila euro; nel caso di società di persone e di capitali, l’importo non può essere inferiore a 15mila euro e superiore a 150 mila euro.

Nuovi bandi

Tra le novità segnaliamo il bando della Regione Abruzzo: l’incentivo, emanato attraverso il processo di rimodulazione dei fondi Por-Fesr (2007-2013), è finalizzato alla creazione di nuove imprese in forma individuale e collettiva con sede legale e operativa nell’area del “cratere”, costituite e iscritte al Registro delle Imprese successivamente al sisma (6 aprile 2009).

Il bando non permette riconversione, ampliamento, ammodernamento o trasferimento di sedi già esistenti, ed ha una dotazione finanziaria complessiva di 11 milioni di euro (6 mln per l’avvio di nuove imprese, 5 mln di euro per l’apertura di nuovi insediamenti).

In Emilia-Romagna è ai nastri di partenza il bando di “Sostegno allo start-up di nuove imprese innovative“, che supporta i costi di avvio e primo investimento di nuove aziende tecnologiche e innovative.

L’incentivo, emanato a valere sull’Asse 1 – Attività I.2.1 del POR FESR 2007-2013, è rivolto ai cosiddetti spin-off universitari e di enti di ricerca, alle nuove imprese nate nell’ambito dei laboratori della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e a quelle operanti nell’Hi-Tech. Il contributo in conto capitale è concesso fino al 70% dell’investimento previsto (max 100mila euro) e le domande dovranno essere inviate esclusivamente a partire dal 17 maggio al 15 giugno 2010.

In scadenza

In Sicilia è in scadenza il prossimo 2 aprile il bando emanato a valere sull’art 2 della legge regionale 23 del dicembre 2008 (asse 5 del P.O. FESR 2007/2013) e prevede la concessione di finanziamenti per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese, sostenendo l’imprenditoria giovanile e femminile.