Crowdfunding: social financing per progetti in rete

di Alessia Valentini

30 Gennaio 2013 11:00

Fra le modalità di finanziamento di start-up o nuove idee di business - oltre a banche, fondi comunitari, bandi pubblici e business angels - sta emergendo il Crowdfunding: proposte online di progetto da sottoporre al miglior offerente.

Il Crowdfunding è la metodologia di finanziamento che permette la condivisione online di idee e progetti imprenditoriali ne e raccogliere fondi per la loro realizzazione: il tutto in modo gratuito.

=> Leggi il nuovo regolamento sul Crowdfunding

Il sistema del finanziamento 2.0 è tra l’altro uno degli strumenti ha individuato per agevolare la nascita di nuove start-up.

Modello di finanziamento

Il modello è sempre lo stesso: chi desidera promuovere le proprie idee di business e farle finanziare deve sottoporle, previa registrazione, su una delle tante piattaforme online che offrono questo servizio; una volta descritto il progetto, fissato un budget minimo per realizzarlo e fornita una data di scadenza entro cui raccoglierlo, si passa alla sottomissione presso la community.

Scaduti i termini, se le proposte di finanziamento non soddisfano i requisiti di budget, il progetto viene semplicemente chiuso, senza perdite per i potenziali finanziatori, che si vedono riaccreditare la somma devoluta. Se invece il progetto va a buon fine arriva al traguardo e, forte dei fondi, potrà vedere la luce.

=>Approfondisci il metodo Crowfunding

Promozione del progetto

E’ diretta responsabilità del promotore diffondere il più possibile il suo progetto in rete, per favorire il finanziamento veloce e completo dell’iniziativa. A tal fine è consentito tutto: passaparola, social network, email, telefonate, eventi. Anche gli utenti che sono entusiasti di un progetto possono promuoverlo facendosi portavoce e diffondendolo in rete o al di fuori.

I siti italiani di Crowdfunding

I principi fondanti del Crowdfunding sono alla base del Kapipalist Manifesto, scritto da Alberto Falossi, consulente ed esperto IT e di social media che nel 2009 ha fondato la piattaforma Kapipal: il respiro è internazionale, la lingua di base inglese e forse per questo motivo sembra essere in Italia poco noto e diffuso.

Di diverso impatto è invece Eppela, altro sito di Crowdfunding che si rivolge alla platea italiana ed offre una categorizzazione in aree di business.

=>Scopri come start-up e finanziatori si incontrano su Eppela

Un altro sito da tenere d’occhio è Boomstarter – piccole idee crescono (scoprilo); e poi ancora Starteed (visita la piattaforma).  Persino ING ha avviato un suo progetto di finanziamento in chiave crowdfunding (leggi di più).

Il Crowdfunding all’estero

Kickstarter permette il finanziamento di progetti distinti in 13 categorie e si pone come trampolino di lancio delle buone e fruttuose idee di business. Simpatica è l ‘ iniziativa della newsletter che permette ai finanziatori di essere sempre, costantemente aggiornati sull ‘ evoluzione delle iniziative proposte. Il team è presente mediante interviste, tips e updates all’interno del blog del sito. Proprio attraverso Kickstarter, gli ideatori del social network Diaspora hanno raccolto oltre 200 mila dollari, partendo da una richiesta di finanziamento iniziale di 10 mila dollari.

Indiegogo è suddiviso in categorie tematiche di business e segue il modello classico. Spiccano le classifiche fra i progetti in arrivo, quelli più popolari, che si avviano alla valutazione finale e che hanno avuto successo.

United States Artists (USA) si propone come piattaforma per la nuova era della filantropia perché è orientata ai progetti artistici. In questo caso è significativo il criterio della trasparenza con cui sono visibili dalla Home le quote economiche raggiunte per ogni progetto e la lista dei sostenitori, con foto, con in chiaro il progetto che sostengono.

Altri esempi di piattaforme di Crowdfunding sono PledgeMusic dedicata ai progetti musicali; Quirky, rivolta ai designer; CatWalkGenius, per gli stilisti in erba; COfundOS, per la realizzazione software open-source.

Se non siete ancora convinti pensate all’esempio eccellente di Barack Obama, che si è pagato parte della campagna elettorale per la presidenza proprio con i soldi donati dai suoi elettori, primi portatori di interesse ed anche attivi acquirenti delle famose magliette presidenziali.

Infine, se proprio siete ancora indecisi pensate che almeno in questi casi il finanziamento è completamente trasparente, in un mondo sempre più governato da finanziamenti nascosti, dal riciclo e dagli accordi “super partes” delle lobby e almeno in questo caso, potrete dire la vostra!