Studi di settore per le Pmi: Il punto sui correttivi

di Alessandro Vinciarelli

12 Febbraio 2010 12:20

L'Agenzia delle Entrate ha fatto il punto sugli Studi di settore '09: accertamenti più mirati e selettivi hanno portato a un aumento degli incassi per 108 mln di euro

Tracciato lo stato dell’arte degli Studi di settore fotografato da Agenzia delle Entrate, Sose (società per gli studi di settore) E associazioni di categoria (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio): un’analisi a campione su tre milioni di contribuenti tracciando una mappa dell’andamento dei ricavi e redditi 2007-2008 per Pmi e professionisti.

Su un milione di aziende e professionisti che hanno fatto uso dei correttivi nel 2008, 400mila sono diventati congrui e 700mila hanno ottenuto una riduzione dei maggiori ricavi.

L’incremento degli incassi dell’Erario nel 2009 ha superato quota 130 milioni di euro, 108 milioni al netto di sanzioni e interessi. In più, accertamenti più mirati, riduzione redditi del 5% rispetto al 2007 e aumento della maggiore imposta accertata a oltre 722 milioni di euro nel 2009.

Dunque i correttivi 2008 per rendere gli Studi di settore più aderenti alla crisi economica hanno funzionato, cercando di venire incontro alle obiezioni dei tantissimi che li reputano poco attendibili.

Per quanto riguarda i metodi di accertamento, tra l’altro, i controlli sono diminuiti ma divenuti più selettivi, portando ad una crescita dell’imposta accertata media a circa 13mila euro per pratica – raddoppiata rispetto al 2008 e triplicata rispetto al 2007 – mentre l’imposta definita media è cresciuta del +58% rispetto al 2008.