Le promesse del Wi-Fi 802.11n in azienda: tante, forse troppe

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 5 Ottobre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:56

Le specifiche del nuovo standard Wi-Fi non sono ancora state rilasciate in via definitiva ma già  non si parla d'altro. Nel bene e nel male.

Il fatto è che il wireless di ultima generazione 802.11n, versione evoluta dell'802.11g, potrebbe davvero rivoluzionare le prestazioni delle WLan aziendali in termini di velocità  e portata.

Ma sarebbe davvero in grado di fungere da piena alternativa alle connessioni su cavo? Il dibattito tra sostenitori e detrattori è assai acceso.

I punti di forza sono la velocità  quintuplicata rispetto alla precedente versione 802.11g (con picchi tra 248Mb/s e 300Mb/s.), la copertura doppia rispetto all'attuale (per un raggio previsto di 70 metri) e la possibilità  di utilizzare sia la banda 2,4 che 5 Ghz. Senza contare mobilità , flessibilità  ed economicità  dell'infrastruttura di rete Wi-Fi.

Ma i contro? Oltre agli atavici dubbi sugli standard di sicurezza garantiti da soluzioni wireless, quello che spicca fra tutti è di certo la capacità  attuale offerta dall'802.11n: per ora siamo sui 150-180 Mb/s reali, ancora non paragonabili alle prestazioni via cavo. Ma finchè non verrà  rilasciato lo standard è presto per parlare, considerati gli obiettivi.

Ad ogni modo, il discorso si fa più complesso ed articolato se pensiamo agli utenti finali e in modo particolare alle Pmi, soprattutto le start-up: in questo caso, forse, il gioco potrebbe già  ora valere la candela. Primo perché le nuove realtà  aziendali non rimangono scoraggiate dalla necessità  di smantellare il preesistente apparato di rete, investendo due volte in cablatura. E secondo perché per le piccole aziende potrebbe bastare un solo router wi-fi 802.11n per coprire l'intera sede di lavoro.

I dubbi sono tanti, certo, ma sta di fatto che nonostante la prudenza generale e lo stadio ancora incompleto della standardizzazione (siamo ancora alla fase Draft 2.0, mentre quella definita è prevista per il 2008) i vendor stanno tutti preparando le proprie offerte, annunciate sul mercato settimana dopo settimana. Tra i nomi più significativi, Nortel, Cisco e Aruba.

Ad oggi sembra ancora plausibile nutrire qualche dubbio e mantenere una certa prudenza. Almeno finché lo standard non sarà  definitivo, così da garantire l'eventuale upgrade e la piena compatibilità  con il resto dell'infrastruttura aziendale.
A onor del vero, è giusto ricordare che la Wi-Fi Alliance ha accordato ampia fiducia alle soluzioni pre-certificate, per le quali ha predisposto persino un logo-bollino, che presto dovrebbe essere concesso ai nuovi access point enterprise di Cisco.

Ovviamente, muoversi con prudenza nella scelta di una nuova soluzione di rete vuol dire anche concederle il tempo di completare il suo ‘rodaggio' e far sì che la competizione di mercato fra vendor porti a condizioni di acquisto sempre più vantaggiose.

Sicuramente il futuro è wireless, e le stime di molti analisti – da Burton Group a Dell’Oro Groups – parlano di un pieno boom entro quattro anni. Ma di certo la vera svolta sarà  segnata dalla piena integrazione delle funzionalità  senza filo, senza necessità  di ricorrere a router o punti di accesso separati dall'apparato di rete.