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DURC online per l’Edilizia: sperimentazione in Emilia Romagna

di Anna Fabi

18 Gennaio 2011 12:00

Edilizia: siglati accordi per l'avvio della sperimentazione in Emilia Romagna del DURC telematico, Documento Unico di Regolarità Contributiva che oggi arriva solo per posta.

DURC online: sarà presto realtà la ricezione della versione elettronica del Documento Unico di Regolarità Contributiva, necessario per tutte le imprese che partecipano a gare di appalto, che erogano servizi a enti pubblici o che ricevono bonus e agevolazioni. Obiettivo, completa dematerializzazione per sveltire i tempi (da un mese a due-tre giorni). Sono stati infatti siglati i primi accordi che consentiranno la sperimentazione elettronica del DURC nella Regione Emilia Romagna, per quanto concerne il settore Edilizia.

La sperimentazione che coinvolge le Casse edili di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena. Il progetto di semplificazione amministrativa mira a sveltire i tempi di ricezione del famigerato DURC, che oggi è valido solo se cartaceo e che viene inviato in originale per posta tradizionale.

Senza il DURC, le imprese non possono comprovare di essere in regola con il versamento dei contributi Inps, Inail e Cassa Edile per i propri dipendenti. Eppure, i frequenti ritardi nell’invio e ricezione causano il blocco delle attività di molte aziende, l’esclusione ingiusta da gare e bandi, nonchè spesso l’incasso delle fatture!

Regione Emilia Romagna, associazioni imprenditoriali, sindacati e Commissione nazionale paritetica per le casse edili(Cnce) hanno dunque raggiunto un’intesa che mira anche a «operare per la legalità a favore delle imprese virtuose che operano sul territorio anche attraverso il controllo e le segnalazioni agli organi competenti per la sicurezza, la tutela del lavoro e la concorrenza», come spiegato dall’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli.

Inoltre, «la Regione metterà a disposizione delle pubbliche amministrazioni questo servizio nel caso in cui non abbiano le risorse per poter sviluppare tutte le componenti necessarie come, ad esempio, la funzione di archiviazione sostitutiva svolta dal Polo Archivistico Regionale (ParER)».

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