La strategia di protezione della proprietà intellettuale in azienda

di Anna Fabi

Pubblicato 6 Marzo 2014
Aggiornato 15 Luglio 2014 18:03

Come scegliere il sistema di protezione della proprietà intellettuale: Julita Mortka (Consuldimo) analizza le metodologie correnti e dei critieri di adozione*.

Negli ultimi anni è cresciuto il numero di imprese che hanno compreso quanto sia utile e importante tutelare la proprietà intellettuale, investendo risorse e applicando metodi di protezione formali o di fatto. In generale, i metodi formali di protezione includono brevetti, modelli di utilità, protezione industriale dei disegni e  marchi di fabbrica. I metodi di fatto si applicano invece al know-how e alla protezione dei segreti commerciali.  Sebbene sia difficile comprendere quale dei due tipi sia il più efficace rispetto alle proprie esigenze aziendali, per decidere quale utilizzare è necessario porsi prima due domande: Cosa vogliamo proteggere? Quale protezione è ottenibile?

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Brevetto

Un brevetto è un diritto, che dona la protezione esclusiva al prodotto innovativo; è in sostanza un titolo giuridico che conferisce all’inventore un monopolio esclusivo di sfruttamento della propria invenzione limitato nel tempo e territorialmente. E’ un metodo sicuro che protegge il dispositivo, le modalità innovative, i metodi e gli usi che se ne fanno.  Per ottenere un brevetto è necessario dimostrare che il prodotto/servizio sia dotato di inventiva e che sia innovativo per il mondo.

  • L’invenzione è una proposta che non sia ovvia e, affinché qualcosa sia definita tale, non deve essere ovvia per gli esperti del ramo e per qualsiasi altra persona. L’invenzione è quindi una soluzione nuova e originale di un problema tecnico, tale che possa essere realizzata in campo industriale, riguardando o un prodotto o un procedimento.
  • L’innovazione/novità è definita come la prima messa a disposizione: significa che qualsiasi prodotto presente al pubblico squalifica la novità. L’oggetto del deposito non deve essere già compreso nello stato della tecnica, cioè non deve essere stato reso accessibile al pubblico (molto importante per l’applicazione presso l’Ufficio Brevetti).

Mentre le invenzioni si possono realizzare ovunque (es.: università e istituti di ricerca), l’innovazione avviene più di frequente nelle imprese. Per ottenere un brevetto per invenzione industriale, è necessario depositare una domanda presso un Ufficio Brevetti Camerale. La tutela del brevetto è temporanea ed è pari a 20 anni. Purtroppo, in paesi come la Polonia il tempo di attesa per un brevetto è di circa 5-6 anni. Inoltre, i costi sono elevati e aumentano, a seconda del campo di applicazione della protezione, che può essere nazionale/regionale o internazionale.

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È importante notare che, insieme alla domanda, per ottenere il brevetto occorre documentare i dettagli del progetto. Si corre il  rischio, quindi, se la protezione brevettuale non è concessa, che la concorrenza possa venire a conoscenza di tutti i “segreti” delle soluzioni. Tuttavia, durante il periodo di attesa per ottenere un brevetto, nel caso di violazione dei diritti, la protezione brevettuale resta valida. Non è sempre così che la protezione formale dà garanzie per la tutela dei nostri diritti.

Modelli di utilità e marchi

I modelli di utilità sono stati creati per proteggere le funzionalità dei prodotti, ossia la costruzione e la combinazione dei vari elementi che lo compongono. Ha una durata di 10 anni. Spesso, i modelli di utilità sono supportati da marchi che creano la reputazione del prodotto e tutti sanno che i consumatori, nella maggior parte dei casi, fanno la loro scelta preferendo marchi conosciuti,  per questo vale la pena di investire in modo adeguato per proteggerli.

Pro e contro dei metodi formali

Senza dubbio, l’uso di metodi formali per la protezione è più efficace per ottenere la responsabilità di terzi in caso di violazione di diritti della proprietà intellettuale. I trasgressori non saranno in grado di invocare l’ignoranza perché è loro dovere, prima del lancio di un prodotto, condurre una ricerca. Questa regola si applica in relazione alla materia oggetto del brevetto. I modelli di utilità o marchio sono soggetti alla protezione della registrazione. Questo significa che è nel nostro interesse garantire che non vi sia alcuna violazione dei diritti di proprietà intellettuale. I costi scoraggiano molte piccole e medie imprese, ma esistono molti programmi che assistono e finanziano la protezione della proprietà intellettuale, la maggior parte dei quali messi a disposizione dalla Comunità Europea:

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La protezione di fatto

A volte, la vera e propria attività è sufficiente a donare una protezione efficace. L’esempio migliore è il caso della Coca-Cola, che per 150 anni non ha registrato la ricetta dell’omonima bevanda, ricetta  che ancora nessuno conosce. Per ottenere la protezione, la Coca-Cola dovrebbe rivelare la ricetta e dopo la scadenza di protezione, la concorrenza potrebbe copiarla. Il modo migliore e più semplice è quello di firmare contratti per il mantenimento della riservatezza delle informazioni relative al segreto della società e il suo know-how. Questi accordi dovrebbero estendersi non solo ai rappresentanti  delle imprese, ma anche per i dipendenti. I metodi indicati vengono utilizzati anche per progetti che non possono essere protetti in altri modi, ad esempio per mancanza di requisiti di legge. Inoltre, le idee, i concetti e il software non sono brevettabili, al contrario del sistema americano.

Come scegliere i metodi di protezione

Ogni progetto innovativo è diverso e si prefigge di raggiungere altri obiettivi. Tuttavia, prima di sviluppare una strategia per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, è necessario considerare i seguenti aspetti:

  • Quale sarà il tempo di vita del mio prodotto?
  • Quali sono i fondi disponibili per ottenere la protezione? Sarò in grado di ottenerli?
  • Quale è la concorrenza sul mercato?
  • Quali saranno le mie attività in programma per il futuro?
  • Quali sono i vantaggi e gli svantaggi che comporta un metodo di protezione?

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* Articolo a cura della dott.ssa Julita Mortka, Consuldimo