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Rinnovabili: come guadagnare con il Fotovoltaico

di Alessia Valentini

23 Febbraio 2010 09:10

Analisi del rapporto costi/benefici per la realizzazione di un proprio impianto fotovoltaico, per non farsi sfuggire questa interessante opportunità

Gli incentivi statali per la realizzazione di impianti fotovoltaici in Italia permettono di rientrare sui costi dell’investimento iniziale – soprattutto per le piccole installazioni – realizzando anche un guadagno sul medio periodo. Se lo Stato non deciderà di tagliare gli incentivi, le piccole e medie imprese potranno continuare a trarre un vantaggio economico non indifferente entrando nel business delle rinnovabili.

Installare un impianto

L’energia verde può essere sia utilizzata dall’utente/produttore sia essere immessa nella rete elettrica, misurata da uno speciale contatore del Gestore della rete, che la acquisterà come credito da applicare in bolletta (Conto Energia).

L’installazione dell’impianto non richiede alcuna modifiche a quello elettrico preesistente e quanto non produce energia (a notte) o ne produce poca si utilizza la corrente di uno dei distributori nazionali (ENEL, ACEA, ENI). Ha una sua linea autonoma collegata al quadro generale, e si avvale del contatore bidirezionale che conteggia sia l’energia elettrica e in uscita.

Un impianto fotovoltaico può essere installato praticamente ovunque, purché la superficie dove saranno posti i pannelli orientati sia ben esposta al sole. Serve solo uni spazio opportuno per cavi ed inverter.

I pannelli solari degli impianti fotovoltaici producono direttamente corrente elettrica e non vanno confusi con quelli degli impianti solari termici, che scaldano l’acqua per casa e riscaldamento.

Le cellule fotovoltaiche si distinguono per il tipo di silicio con cui sono prodotte: monocristallino (colore blu notte/nero, con 15-18% di resa, durata maggiore e costi più elevati); policristallino (colore azzurro chiaro ma anche personalizzabile, con 13-15% di resa, durata 25-30 anni e costi medi); morfo o a film sottile (senza struttura cristallina, ha resa e durata inferiori ai precedenti e prezzo più basso).

Resistenti agli agenti atmosferici, i pannelli sono distinti in due categorie:

  1. Autonomi (con accumulo o stand alone): durante il giorno caricano una batteria e rilasciano l’energia immagazzinata di notte o quando il sole è coperto, alimentando strumenti di piccola dimensione (ripetitori, ecc.).
  2. Connessi alla rete (o grid connected): utilizzati per fornire energia a una rete elettrica già alimentata da generatori convenzionali, cedendo il surplus attraverso apposito contatore che registra i flussi di entrata e uscita. Caratteristica esclusiva di questi impianti è l’inverter, che trasforma la corrente continua in alternata.

La manutenzione all’impianto fotovoltaico è consigliata ogni due anni: prevede misurazione energia prodotta e controllo cavi solari, inverter e apparati annessi.

Guadagnare con un impianto

Il principale incentivo nazionale è il Conto Energia: per tutti gli impianti di potenza compresa tra 1 e 1000 kW, il Governo garantisce un incentivo ventennale sull’energia prodotta dall’impianto connesso alla rete elettrica.

Dopo aver fatto richiesta al Gestore dei Servizi Elettrici per accedere alle “tariffe incentivanti“, tutta l’energia prodotta dall’impianto FV installato verrà pagata dallo Stato a una tariffa tre volte superiore a quella di mercato.

A questo finanziamento si aggiungono altri guadagni:

  • risparmio in bolletta mediante “scambio sul posto” (tra l’energia elettrica immessa in rete con quella prelevata dalla rete elettrica), che può essere opzionato per impianti di potenza non superiore ai 20 kW connessi alla rete elettrica;
  • vendita energia prodotta all’Ente Distributore a prezzo fisso (Delibera n. 34/05 – Acquirente Unico) o venderla sul mercato libero (Delibera n. 168/03);
  • riduzione IVA al 10% sui materiali acquistati per realizzare l’impianto fotovoltaico;
  • recupero IRPEF del 41% per le persone fisiche;
  • integrazione incentivi locali in conto capitale che non superino il 20% del costo dell’investimento e Conto Energia.
  • I tempi di ritorno sugli investimenti, con i contributi in Conto Energia, si aggirano in media oggi sui 9-10 anni ma sono in diminuzione, visto l’aumento costante del costo dell’energia.

    Tecnologie a basso costo

    In futuro i costi per la realizzazione di un impianto fotovoltaico potranno essere ulteriormente ridotti: speciali apparecchiature e una nuova tecnologia basata sull’utilizzo del plasma (simile a quello dei televisori) messa a punto dai ricercatori italiani della Dichroic Cell, del CNR e dell’Università di Ferrara, permette di realizzare pannelli solari con resa energetica del 40% e abbattimento prezzi per pannello del 60%.

    Questa tecnologia consente di utilizzare più silicio (economico) e meno Germanio (più costoso) per realizzare elementi semiconduttore con maggiore efficienza nella conversione della luce (attualmente fino al 40%).