Long Term Evolution: un passo verso il 4G

di Marco Mattioli

Pubblicato 4 Dicembre 2009
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

Breve analisi di una delle nuove tecnologie rivolte alla connettività mobile, in grado di proporre un notevole salto di qualità in termini di velocità ed efficienza

Long Term Evolution (LTE) rappresenta una delle più recenti tecnologie tra gli standard della telefonia mobile a banda larga, proponendosi come ponte tra l’attuale sistema 3G e la futura quarta generazione, già in via di definizione. Le specifiche tecniche che contraddistinguono LTE sono di grande rilevanza, potendo di fatto consentire un notevole salto di qualità nella comunicazione dati disponibile per l’utenza finale.

Sono infatti teoricamente raggiungibili velocità di 100 Mbps in download e di 50 Mbps in upload, che se raffrontati ai valori attuali rappresentano un miglioramento davvero consistente in termini di capacità. Vi è inoltre l’eventualità di raggiungere picchi pari a 180 Mbps in download e 60 Mbps in upload, con un’efficienza spettrale tre volte maggiore rispetto all’attuale tecnologia HSPA. Per l’implementazione di LTE è comunque necessario rinnovare parte delle infrastrutture esistenti per garantire un’adeguata copertura del segnale.

L’Unione Europea, già fautrice dell’affermazione dello standard GSM per la fonia a partire dal lontano 1987, continua a supportare concretamente la diffusione e lo sviluppo di nuove concezioni. E in tale ambito ha approvato un’estensione della direttiva GSM stessa, riassegnando parte della banda a progetti concernenti Internet mobile. Lo scopo principale è di stimolare la ricerca e di favorire un contenimento dei costi grazie all’utilizzo di frequenze più basse.

Parallelamente occorre considerare gli stanziamenti economici pari a 25 milioni di euro che l’UE ha erogato tra il 2004 e il 2007 per contribuire alla definizione stessa di LTE. La sua maggiore efficienza contribuisce inoltre ad ampliare la portata massima del segnale a parità di potenza,  riducendo di conseguenza la necessità di installare nuove antenne, con conseguenti risparmi di gestione e riduzione dell’impatto ambientale.

In Europa sono attivi in alcuni Paesi progetti pilota per sperimentarne le potenzialità ed in Norvegia e Svezia a partire dal 2010 dovrebbero essere avviate le prime attività di commercializzazione. Ulteriori vantaggi della sua applicazione derivano dalla possibilità di configurare automaticamente da remoto gli apparati di rete con una conseguente ulteriore riduzione dei costi di mantenimento.

L’Unione Europea ha inoltre deciso di allargare gli orizzonti con un nuovo ingente finanziamento previsto da inizio 2010 per stimolare lo sviluppo di progetti dedicati alla prossima generazione mobile, passando anche attraverso LTE Advanced, che rappresenta di fatto l’ingresso nel 4G, potendo ipoteticamente toccare le velocità di 1 Gbps in downstream e 500 Mbps in upstream. Lo scopo è di consentire l’erogazione di servizi in tempo reale di qualità superiore, favorendo attività quali la condivisione video, la comunicazione VoIP e la videoconferenza.

Inoltre può proporsi come mezzo per superare il divario digitale che ancora esiste tra i diversi  Paesi europei od all’interno degli Stati stessi. La speranza è dunque che queste nuove tecnologie possano avere realmente l’impatto preventivato sull’utenza finale, sia privata che aziendale, rendendo inoltre disponibili terminali e profili tariffari a prezzi accessibili.