L’elenco di caratteristiche innovative del progetto è abbastanza lungo da non sapere da dove cominciare. Una casa che produce energia, anzi che ne produce sei volte più di quella che consuma. Resiste al caldo. Può essere realizzata in due giorni, a cui bisogna aggiungerne altri otto per montarla. È Med in Italy, questo il nome del progetto della casa bio-climatica con cui l’Italia è stata ammessa per la prima volta a Solar Decathlon, la gara internazionale per l’abitazione sostenibile ideata dal dipartimento energia degli Stati Uniti che, dagli addetti ai lavori, viene considerata un’olimpiade dell’architettura verde.
Il progetto è firmato da un team di docenti e studenti dell’Università di Roma Tre, in partner con il laboratorio di disegno industriale della Sapienza.
La casa è pensata per resistere soprattutto al caldo e questa, sottolinea Chiara Tonelli, responsabile del progetto, è una grande novità:«è la prima volta che una casa bioclimatica viene studiata con maggiore attenzione all’isolamento dal caldo rispetto a quello dal freddo. Noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima nel campo della bioclimatica e con Med in Italy abbiamo recuperato la ricchezza di questa storia costruttiva coniugandola con le possibilità offerte dalla tecnologia moderna. Questo binomio, unito a una forte attenzione all’aspetto estetico, è la chiave che può permettere all’Italia di tornare a giocare un ruolo di primo piano in questo campo».
Il prototipo è grande 47 metri quadri. Le pareti possono essere realizzate in diversi materiali, per adattarsi al paesaggio. L’abitazione produce 11mila400 kilowattora all’anno con i pannelli fotovoltaici, ma ne consuma solo 2mila, immettendone quindi in rete quasi 9mila500. È super ecologica, risparmia 121 tonnellate di Co2 in 20 anni (che è come piantare un bosco di 120 alberi). Ha un serbatoio dell’acqua che consente di sganciarsi dalla rete idrica, non ha impianto a gas, per un risparmio dell’84% sulle bollette.
Sono allo studio anche elettrodomestici adeguati: lavatrici che arrivano al massimo a 43 gradi e mezzo, lavostoviglie sotto i 40 gradi. Il fatto che sia di velocissima costruzione la rende particolarmente adatta per situazioni di emergenza, per esigenze turistiche, per eventi particolari (ad esempio, un villaggio olimpico).
A Solar Decatholn, dovrà vedersela con altri 19 sfidanti, provenienti da 14 paesi, con i quali gareggerà attraverso dieci prove, fra cui architettura, capacità costruttiva, efficienza, produzione, fattibilità economica, gradevolezza dell’abitare: ad esempio, una prova consiste in tre cene che i team devono reciprocamente offrisi per testare la comodità e la funzionalità dell’abitazione e anche la capacità di comunicare.