Roaming UE a costo zero: approvata Riforma

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 4 Aprile 2014
Aggiornato 11 Aprile 2014 12:48

Il Parlamento UE ha approvato la Riforma delle tariffe in Roaming, votando l'abolizione dei rincari applicati dagli operatori di TLC Mobili entro il 2015: il recepimento nei Paesi Membri.

Stop ai rincari degli operatori telefonici sul Roaming UE: il Parlamento Europeo ha approvato la riforma del settore Telecomunicazioni, decretando l’abolizione, entro dicembre 2015, delle tariffe telefoniche mobili supplementari applicate nei casi in cui gli utenti si trovano in un Paese UE diverso da quello di residenza. Il Roaming intra-UE diventerà a costo zero. L’obiettivo degli eurodeputati è di favorire la libera circolazione all’interno dell’Unione Europea rendendo più semplice anche il Mobile Working.

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Stop a costi extra

L’emendamento proposto dal gruppo dei socialdemocratici ha fornito una definizione più chiara e precisa di “servizi specializzati” inizialmente fornita in maniera più vaga. Si tratta dei servizi finora soggetti a tariffazione extra, al di là dell’abbonamento Internet, e che diventeranno invece a costo zero. Quel che si è voluto evitare è una confusione normativa che permettesse agli operatori telefonici di applicare costi aggiuntivi per servizi come ad esempio VoIP o download legali di video e musica.

Per il Commissario UE alle TLC, Neelie Kroes:

«con questo voto l’Unione fa qualcosa di concreto per i cittadini: eliminare le barriere per semplificare la vita e ridurre i costi. Quasi tutti dipendiamo oramai quotidianamente da connessioni mobili e Internet. Abbiamo il diritto di sapere cosa acquistiamo, senza essere imbrogliati e con la possibilità di cambiare idea. Le imprese, dal canto loro, devono poterci servire e questo regolamento le aiuta a farlo. Si tratta di una soluzione vantaggiosa per tutti. Oltre alla barriera ben visibile del Roaming, ne saranno presto abbattute molte altre affinché i cittadini europei possano comunicare in modo aperto e senza soluzione di continuità, ovunque si trovino».

Recepimento

Perché la riforma diventi operativa è necessario attendere ancora: spetta agli Stati Membri dare il via libera alle novità decise dal Parlamento UE. Secondo la Commissione si dovrebbe giungere a un accordo finale entro fine 2014. Modifiche sono pertanto prevedibili, a fronte della pressione che i grandi i gruppi telefonici sono in grado di esercitare nei diversi Paesi UE.

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Le norme approvate dal Parlamento non sono state infatti accolte favorevolmente dall’industria delle telecomunicazioni che teme un calo dei profitti.