Fuga di dati? La parola ai professionisti

di Alessandro Vinciarelli

15 Aprile 2008 17:00

e-crime e furto di dati, una realtà sempre più preoccupante: un sondaggio Websense tra i professionisti IT rivela cause e possibili interventi

La violazione delle informazioni digitali riservate, dei clienti e degli utenti, è un trend in continua crescita. Le cause possono essere ricondotte ad errori di protezione dei sistemi informatici, furti, smarrimenti o scarsa attenzione di responsabili di rischi, auditing e conformità.

Per orienatre il mercato business verso un approccio preventivo più efficace, Websense ha deciso di condurre un’indagine sul tema, in occasione del congresso annuale sull’e-Crime tenutosi a Londra nelle scorse settimane.

In particolare, il survey ha coinvolto 107 professionisti internazionali di sicurezza informatica appartenenti a enti governativi, imprese pubbliche e private.

Il risultato più curioso ha riguardato proprio la violazione delle informazioni riservate: il 25% del campione ha dichiarato infatti che la responsabilità penale del CEO o di un membro del Consiglio di Amministrazione è più che giustificata e si traduce nella “giusta punizione” nel caso si verifichino tali violazioni.

Questo dato è da contestualizzare al sentimento comune rivelato dall’intero campione, che ha sottolineato in questo modo la necessità di incrementare in modo deciso le misure di sicurezza e le operazioni di controllo e verifica.

Il 91% degli intervistati ritiene, ad esempio, che sarebbero auspicabili standard definiti per la sicurezza, al fine di portare a una maggiore fiducia da parte degli utenti, mentre il 96% considera necessaria la presenza di un ente preposto che coordini e aiuti i governi nella lotta contro il crimine informatico.