Crisi economica a beneficio degli utenti mobili? Telecom e Vodafone in aria di partnership

di Filippo Vendrame

Pubblicato 25 Novembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:56

Cosa accadrebbe a tariffe e pacchetti business di soluzioni convergenti per la comunicazione se Telecom e Vodafone integrassero le proprie reti mobili? Qualcuno potrebbe definire questa ipotesi un’eresia commerciale o una barzelletta, eppure non c’è nulla da ridere: l’aria di crisi sta portando i provider a fare fronte comune (con conseguenze positive o negative per gli utenti finali?).

Telecom e Vodafone starebbero seriamente affrontando l’idea di una fusione delle reti mobili.
I motivi sono molteplici e chiaramente il principale è la recente crisi economica, che porta alla necessità  di ridurre i costi e nel contempo riservarsi fondi da investire in infrastrutture.

A diffondere il rumor è stato da Milano Finanza che ha svelato l’ipotesi di progetto.

Cosa accadrebbe dunque se la teoria divenisse realtà ? Innanzitutto nel giro di sei anni (questo il tempo stimato per la realizzazione del progetto), verrebbero per prima cowsa condivisi i siti delle antenne che passerebbero dunque da oltre 20.000 a poco meno di 10.000.

In questo modo, i gestori potrebbero risparmiare sulle spese di affitto, elettricità  e manutenzione, con buona soddisfazione anche delle associazioni ambientalistiche e degli utenti che spesso denunciano siti selvaggi.
I fondi risparmiati sarebbero davvero notevoli e una parte del risparmio potrebbe anche essere reinvestito in nuove infrastrutture, a beneficio degli utenti.

Di fatto, telefonia e in particolare connettività  mobile si stanno evolvendo velocemente, con la conseguente necessità  di continui investimenti per potenziare le reti che le supportano.
Ecco che investendo i soldi risparmiati in tal senso, si potrebbe ad esempio puntare sulla fibra ottica per portare maggiore banda alla rete mobile.

Un progetto ambizioso e rivoluzionario, questo, che però a quanto pare non piace alle Autorità  (AgCom e Antitrust). Questa “collaborazione” potrebbe infatti generare una sorta di cartello monopolistico del settore della telefonia mobile che, di fatto, renderebbe il mercato anti-concorrenziale.

In ogni caso la macchina si sta avviando, il progetto – anche se non ufficiale – non è surreale. Il futuro della telefonia mobile sarà  certamente molto interessante e aperto a molteplici prospettive.
A questo punto, però, non resta che domandarsi come reagiranno Wind e Tre?
Ricordiamo che anche per Telecom e 3 Italia si erano ipotizzati progetti di fusione, sfumati però per mancati accordi sul prezzo di cessione.

Certo è che mai come in tempo di crisi si aprono le porte a ipotesi di riassetti di mercato fino a poco tempo prima giudicati inimmaginabili.
E la crisi oggi c’è e come.