Addiopizzo: combattere la mafia anche sul Web

di Marina Mancini

19 Novembre 2008 09:30

Un sito, un forum ed un gruppo su Facebook, anche con il Web il comitato AddioPizzo combatte la mafia

Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità‘ è questo lo slogan che guida gli uomini, le donne, i giovani, i commercianti ed i semplici cittadini che aderiscono all’associazione di volontariato AddioPizzo.

Oggi il comitato rilancia la sua azione contro la mafia anche attraverso un
forum online.

«Tra le ragioni che ci hanno spinto a creare il forum – dichiarano
attraverso una nota gli aderenti all’associazione – vi è l’esigenza di poter valorizzare e approfondire gli stimolanti spunti di riflessione che sono stati proposti fra le pagine del guestbook del
sito di
Addiopizzo
, nonché di controbattere ai messaggi di chi, non firmandosi né lasciando un recapito email, non ci ha dato la possibilità di una replica».

Dunque la mafia si combatte anche utilizzando il Web, strategico strumento di comunicazione. Il comitato, infatti, è presente anche su

facebook
, con quasi 5 mila membri. Il percorso di Addiopizzo, infatti, è stato e continua ad essere un processo di crescita e di autoeducazione popolare.

I fondatori di AddioPizzo ritengono che la riflessione sul fenomeno mafioso e
l’elaborazione di strategie concrete per combatterlo sia frutto di un
confronto reciproco in continua evoluzione.

A questo obiettivo può dunque contribuire anche il forum online,
www.addiopizzo.org/forum, cui ci si può iscrivere in modo facile e gratuito.

Commercianti, associazioni, giornalisti, studenti, comuni cittadini e
chiunque voglia dire la propria può dunque farlo attraverso il forum.

Il sito di Addiopizzo oltre a raccogliere le richieste di aiuto è ricco di documenti audio-video e testuali, fornisce un ricco elenco delle associazioni antiracket e possiede una rassegna stampa, un’area comunicati ed una
photogallery, oltre all’indicazione degli eventi futuri organizzati dall’associazione.

Il comitato organizza, inoltre, incontri con le scuole per spiegare alle giovani generazioni la cultura dell’antimafia, per non cadere nel giogo del racket ed essere uomini liberi.