Nel mese di gennaio ha tagliato il prestigioso traguardo dei 200 milioni di iscritti, e nel corso di questo 2013 festeggerà i suoi primi dieci anni (una vera eternità per la rete). Si tratta del social network professionale LinkedIn, che si sta confermando come una delle realtà più interessanti per l’incrocio tra domanda e offerta nel mondo del lavoro e che sempre di più sta facendo breccia nelle aziende, che ne hanno colto l’enorme potenziale.
Si perché se è vero che ormai il 77% degli annunci di lavoro pubblicati a livello globale passa per il social network, è indubbio che i vari recruiters non possano non apprezzare la semplicità e la velocità con cui attraverso LinkedIn è possibile avere conferme circa la professionalità dei candidati, nonché circa la veridicità dei dati pubblicati nel curriculum online. Proprio la natura social del mezzo infatti sconsiglia agli utenti di mentire riguardo le proprie competenze, pena il fatto di essere sbugiardati dagli stessi colleghi o datori di lavoro presenti sulla stessa piattaforma.
Eppure è proprio dal lato dell’utenza che spesso si commettono errori di approccio al mezzo, con la metà degli iscritti che ancora non ha completato il proprio profilo e con un tempo di permanenza sul sito che è di sole due ore a settimana in media, contro i tempi ben più lunghi dedicati a piattaforme come Facebook.
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In un mondo del lavoro sempre più globalizzato e in cerca di risposte quanto più veloci possibile, ecco che proprio uno strumento come LinkedIn si conferma perfetto per valicare anche i confini nazionali nella ricerca del talento che faccia al caso dell’azienda, a fronte di investimenti nel processo di ricerca e selezione che rimangono necessariamente molto più contenuti nella versione “virtuale” piuttosto che in quella reale. Dieci anni spesi bene, insomma.