Una green tax per dare un futuro alle Maldive

di Emanuele Menietti

10 Settembre 2009 13:00

Le Maldive richiederanno presto il pagamento di 3 dollari al giorno ai turisti per salvare l'ambiente. La tassa verde proposta dal presidente del celebre paese sarà utilizzata per strappare l'arcipelago dalle acque dell'oceano e per rendere le isole a "emissioni zero"

Una tassa per l’ambiente per salvare le Maldive dall’inquinamento e dal surriscaldamento globale. La singolare iniziativa giunge direttamente dal presidente del celebre arcipelago dell’Oceano Indiano, Mohammed Nasheed, da tempo impegnato nella ricerca di nuove soluzioni per contrastare il cambiamento del clima e garantire un futuro alle isole frequentate ogni anno da centinaia di migliaia di turisti provenienti da ogni parte del globo.

In carica da circa un anno, Nasheed è uno dei principali sostenitori delle politiche tese ad attenuare e contrastare il peggioramento degli effetti derivanti dal surriscaldamento globale. Il timore principale del presidente è legato al destino delle stesse Maldive che, in meno di 100 anni, potrebbero essere completamente sommerse dalle acque dell’Oceano Indiano. Le isole dell’arcipelago si trovano mediamente a 2,13 metri sul livello del mare, una condizione tale da rendere le Maldive la nazione “più bassa” di tutto il pianeta.

Per garantire un futuro al proprio pase, Mohammed Nasheed ha intrapreso nel corso degli ultimi mesi alcune singolari iniziative, tese principalmente a focalizzare l’attenzione internazionale sui seri problemi che le Maldive potrebbero presto affrontate. Il presidente ha annunciato l’istituzione di un fondo per l’eventuale acquisto di una nuova terra per la popolazione nel caso in cui le quasi 1.200 isole e isolotti dovessero scomparire a causa dell’innalzamento dell’oceano.

Sul fronte della produzione di anidride carbonica e altri gas serra, Nasheed ha assunto l’impegno di rendere le Maldive a “emissioni zero” entro dieci anni. Un obiettivo ambizioso, che potrebbe essere raggiunto anche attraverso la collaborazione internazionale e alcune singolari iniziative, come la promessa istituzione di una tassa verde per i turisti stranieri. «Abbiamo introdotto una tassa verde. È in cantiere. Spetta ora al parlamento approvarla e mi auguro lo faccia: 3 dollari per ogni turista al giorno» ha dichiarato Mohammed Nasheed, alla ricerca di nuovi fondi per le Maldive.

Ogni anno l’arcipelago viene visitato mediamente da 700mila turisti, che trascorrono solitamente tre giorni tra le tante isole dell’Oceano Indiano. Una tassa di 3 dollari al giorno per persona potrebbe dunque tradursi in circa 6,3 milioni di dollari l’anno di nuove entrate. Una cifra utile per proseguire il progetto da oltre un miliardo di dollari per alimentare le Maldive con sole fonti rinnovabili abbandonando definitivamente i gas serra. La green tax potrebbe inoltre sensibilizzare maggiormente i turisti sul delicato tema del surriscaldamento globale e sulla necessità di preservare l’ambiente che li ospita.

Coniugare l’impegno per l’ambiente con la necessità di mantenere i conti in ordine non sarà comunque semplice. Le Maldive stanno fronteggiando una grave crisi economica dovuta al forte deficit che attanaglia da tempo il paese. Il governo della Danimarca ha promesso una prima serie di aiuti per consentire ad alcuni delegati di partecipare al summit sul cambiamento globale previsto per il prossimo dicembre a Copenhagen. Senza l’aiuto del paese scandinavo, i rappresentanti delle Maldive non si sarebbero potuti permettere la spesa per raggiungere la capitale danese.

Secondo numerosi ricercatori, le Maldive sono già un banco di prova per verificare i primi effetti del surriscaldamento del clima su scala planetaria. Nel 2007 un panel dell’Onu ha stimato che un aumento tra i 18 e i 59 cm del livello dell’oceano entro il 2100 potrebbe rendere l’arcipelago sostanzialmente inabitabile. Ma i cambiamenti sul clima locale, su flora e fauna potrebbero registrarsi anche prima, con sensibili conseguenze per l’economia del paese.

La tassa verde da tre dollari al giorno rientra, dunque, nel piano messo in atto dal nuovo presidente Nasheed per riportare l’attenzione sulle istanze e i pericoli che le Maldive dovranno affrontare nel corso dei prossimi anni. Effetti che, secondo il presidente, dovrebbero portare a una seria assunzione di responsabilità da parte di tutti i governi.