È una battaglia finanziaria in piena regola quella che is sta scatenando intorno a Playboy. Hugh Hefner, fondatore e maggior azionista della più famosa rivista osè del pianeta, ha lanciato un’offerta totalitaria di 5,50 dollari in contanti per azione. Il rivale editore di Penthouse, Friend Finder Network, ha annunciato che sta preparando una controfferta. E il titolo a Wall Street ha letteralmente preso il volo, mettendo a segno un incremento del 40% in una sola seduta (il maggior rialzo della giornata al Nyse) e chiudendo sopra il valore dell’opa di Hefner.
L’editore possiede già il 69,5% dei titoli di classe A e il 27,7% di quelli di classe B dell’azienda, la Playboy Enterprises, e l’operazione (che riguarda entramble le classi di azioni) potrebbe essere finalizzata al controllo totale, e quindi al delisting. Nel comunicato il fondatore nonché maggior azionista spiega chiaramente di non aver intenzione di vendere a parti terze i titoli che vuole acquistare. I fondi necessari alla “scalata” verranno raccolti con l’aiuto di Rizvi Traverse Management che, si legge nel comunicato, «ha già contattato alcuni creditori per i finanziamenti necessari» e ritiene di avere già «le risorse per chiudere l’accordo».
Dunque, è questa la risposta dell’uomo che oltre 50 anni fa fondò la rivista delle congliette alle tanti voci che lo volevano prossimo alla cessione della sua creatura, che negli ultimi tempi ha risentito della crisi registrando cali pubblicatari e di vendite.
Il consiglio di amministrazione della Playboy Enterprises non si è ancora pronunciato sull’offerta del maggior azionista. Nel frattempo, gli editori di Penthouse hanno annunciato l’intenzione di lanciare a loro volta un’offerta. È stato lo stesso amministratore delegato, Marc Bell, a spiegare che la proposta di Hefner sottostima la rivista. Ieri in borsa i titoli hanno chiuso sopra i 5,50 dollari dell’offerta, che in tutto vale 185 milioni di dollari.
Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane si capirà meglio quale sarà il futuro di Playboy, i cui conti sono in rosso (anche se la perdita del primo trimestre, pari a 962mila dollari, è più bassa rispetto ai circa 14 milioni dell’analogo periodo 2009), e che nello scorso mese di giugno ha annunciato una ristrutturazione per risparmiare circa tre milioni all’anno.
È un momento decisivo, dunque, per una rivista che ha lanciato il nudo negli anni Cinquanta, rappresentando una rivoluzione culturale e sociale fin dal primo numero, uscito nel 1953 con in copertina nientemeno che Marilyhn Monroe. Hefner comprò i diritti dell’immagine dell’attrice per 500 dollari da una ditta di calendari di Chicago. In pochi giorni vendette 54mila copie. Da allora, un successo continuo, che nel giro di pochi anni ha attirato intorno alla rivista milioni di lettori in tutto il mondo.
Playboy ha saputo coniugare il nudo con l’attualità e il glamour in un modo ancora oggi insuperato. Per la rivista si sono spogliate le più famose dive di Hollywood (Ursula Andress, Cindy Crawford, Sharon Stone), ma quelle stesse pagine hanno ospitato anche interviste memorabili a politici, capi di stato, sportivi, intellettuali, capitani d’azienda (Martin Luther King, Fidel Castro, Marshall McLuhan, Miles Davis, i Beatles, Frank Sinatra). Il coniglietto è uno dei loghi in assoluto più famosi e celebrati del mondo.
E il fondatore dell’impero, Hugh Hefner appunto, con la sua splendida e famosissima villa di Los Angeles (Playboy Mansions) è uno degli uomini più famosi e più ricchi d’America. Il suo 80esimo compleanno, nel 2006, è stato festeggiato con un memorabile party nella magione californiana, e con altri innumerevoli party in giro per il mondo.
Laureato in psicologia, è stato sposato due volte e ha convissuto con numerose conigliette (il suo harem sarebbe addirittura arrivato a un certo punto a sette conviventi). Fino al gennaio scorso, era fidanzato con due sorelle ventunenni, Karissa e Kristina Shannon, mentre ora ha una relazione monogama con Crystal Harris.