E’ scontro tra Lufthansa ed il personale di cabina. Dopo il fallimento dei negoziati per la rivisitazione, tra gli altri temi presenti sul tavolo, anche del livello salariale il sindacato di categoria ha annunciato la preparazione di uno sciopero illimitato, che coinvolgerebbe circa 18mila addetti e che molto probabilmente sarà preannunciato solo poche ore prima la sua attuazione.
Del resto, la compagnia aerea tedesca di volo aveva annunciato il taglio di 3500 posti di lavoro per far fronte ad una perdita operativa di 381 milioni di euro registrata nei primi tre mesi dell’anno. Questi licenziamenti, che potrebbero essere concretizzati entro la fine del 2014, avrebbero l’obiettivo di limitare i costi della compagnia aerea riducendoli di quasi un quarto.
Il risparmio ricavabile da tale operazione ammonterebbe a 1,5 miliardi di euro per i prossimi 2 anni. Risparmio necessario per fronteggiare l’aumento delle tariffe relative al carburante e per contrastare la concorrenza delle compagnie aeree “low cost”. Il presidente del consiglio di gestione, Christoph Franz, aveva specificato che i licenziamenti erano necessari anche per evitare che la situazione peggiorasse ulteriormente in futuro: “Soltanto se ristrutturiamo le funzioni amministrative e tagliamo adesso l’organico potremo conservare posti di lavoro nel lungo termine e crearne di nuovi”, spiegava Franz.
Ed alla vigilia delle vacanze estive Lufthansa aveva annunciato l’aumento dei voli dall’Italia verso l’aeroporto di Berlino Tegel rinunciando nel contempo all’idea di volare sulla rotta tra Milano e Roma “a causa della concorrenza dell’alta velocità ferroviaria, che ha reso meno competitivo l’aereo”, specificava Thomas Eggert, direttore generale per la Penisola.