Twitter potrebbe avviare in Giappone nel mese di gennaio un primo esperimento di account a pagamento con l’introduzione di utenti Premium con messaggi e pagine accessibili solo previo abbonamento. Una nuova possibilità per privati e aziende di monetizzare la presenza su Internet?
Il condizionale è però d’obbligo, visto che l’indiscrezione, data oramai per certa, ha ricevuto una secca smentita da parte dei responsabili del servizio.
Secondo alcuni report locali, l’idea sarebbe di lasciare agli utenti la possibilità di visualizzare alcuni testi all’interno di tutti i tweet, ma di richiedere il pagamento in denaro per accedere ad alcune immagini, indirizzi esterni o porzioni di testo.
Gli abbonamenti sarebbero di tre tipi: una tantum, sottoscrizione mensile, opzione pay-per-tweet attraverso cui pagare solo in base ai messaggi a pagamento letti. I pagamenti sarebbero effettuati via carta di credito o tramite l’acquisto di una scheda prepagata.
Il prezzo della sottoscrizione sarebbe deciso dagli stessi utenti Premium e dovrebbe comunque essere compreso tra 1,16 e 11,60 dollari. Parlando di percentuali, il 70% dei pagamenti rappresenterebbe il netto dovuto all’autore dell’account mentre il 30% costituirebbe la parte trattenuta da Twitter.
Trasformare i cinguettii di Twitter in moneta sonante appare comunque una possibilità tutt’altro che remota, soprattutto dopo i rumor dei mesi scorsi (successivamente smentiti) sulla possibilità di introdurre nel servizio banner pubblicitari.
Non è quindi escluso che la notizia si ripresenti con maggiore concretezza e dettagli in un prossimo futuro, offrendo così ad utenti privati ed aziende una nuove possibilità di monetizzare la propria presenza sul Web.