Arriva dalla Cgia di Mestre l’allarme relativo ai rincari per l’iscrizione, obbligatoria – e in scadenza il prossimo 16 giungo – delle Pmi alla Camera di Commercio. Gli aumenti previsti per le tasse camerali sono addirittura del 100%.
Le previsioni avanzate dall’Ufficio studi sembrano non lasciare dubbi sull’amara sorpresa che aspetta le piccole e medie imprese, e che ha prodotto una rivolta contro il “lascito” del passato Governo.
Un esempio per tutti: una piccola impresa individuale – iscritta alla sezione ordinaria del Registro Imprese – nel 2007 era tenuta a versare una tassa d’iscrizione alle Camere pari a 93 euro mentre dal prossimo giugno sarà obbligata a 200 euro (+115%).
Gli incrementi delle tasse camerali riguarderanno anche le società di persone, per cui i rincari oscileranno – in base al fatturato – dal 22% al 50%.
Ad essere ridotte sono state, paradossalmente, le quote dovute dlle grandi spocietà di capitali, mentre invece il peso degli aumenti burocratici saranno proprio quelle medie e piccole e medie unanimemente riconosciute come vero tessuto produttivo italiano, dando lavoro a oltre l’80% degli addetti.
L’effetto è dovuto alle modifiche introdotte nelle modalità di calcolo del diritto camerale per il 2008 dal Governo Prodi, che ha eliminato la precedente distinzione tra società di persone – che prima versavano invece un importo fisso – e società di capitali, per le quali sono stati ridefiniti gli scaglioni di fatturato.