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Regime dei Minimi 2016: i nodi irrisolti

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Gennaio 2016
Aggiornato 18 Gennaio 2016 09:07

Opzione aliquota al 5%, contributi INPS, vecchi Minimi, nuove soglie di reddito, casi particolari: tutti i punti critici del Regime dei Minimi 2016.

Regime dei minimi
Dal primo gennaio 2016 chi apre partita IVA e sceglie il
Regime dei Minimi in teoria non può più optare fra vecchio sistema con aliquota al 5% e nuovo al 15% su un utile forfettario: il periodo transitorio è terminato e sono intervenute le modifiche della Legge di Stabilità, che ha alzato le soglie di reddito. Resta però il dubbio se poter applicare ancora il vecchio regime fino al 30 gennaio 2016, ma solo per i contribuenti non iscritti all’Albo Artigiani.

=> Legge di Stabilità: il Regime dei Minimi 2016

L’interpretazione estensiva di un provvedimento di prassi permetterebbe infatti di comunicare apertura attività con data utile per rientrare nel vecchio regime; questo perché, all’avvio, il contribuente deve presentare dichiarazione all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni (articolo 35, DPR 633/1972).
Questo a fronte di una legge che prevede l’impossibilità dal 2016 di rientrare nel vecchio Regime dei Minimi. Gli artigiani sono comunque esclusi perché vale sempre la data di invio della domanda.

Finché è stato possibile scegliere, il grosso delle Partite IVA ha scelto il sistema al 5% (Dl 98/2011). In base ai dati di novembre del Dipartimento delle Finanze, 9.312 contro 2.942 (3/4) su un totale di 38.607 nuove partite IVA di cui il 31,7% in Regime dei Minimi.

Minimi 2016

Al di là di questi casi specifici, chi apre partita IVA nel 2016 e rientra nel Regime dei Minimi applica le nuove regole previste dalla Legge di Stabilità (commi da 111 a 114): alzato di 10mila euro il limite di reddito per ogni categoria e di 15mila euro (raddoppiato) per i professionisti. Il meccanismo resta quello 2015: ai ricavi si applica un coefficiente che cambia per ogni tipologia di lavoro autonomo; quindi si applica l’aliquota del 15%. Non ci sono limiti temporali: si resta nel Regime dei Minimi fino a quando si soddisfano i requisiti di reddito.

Minimi 2015

Attenzione: la legge non contiene indicazioni sui contribuenti già in Regime dei Minimi prima del 2016, applicando il vecchio sistema con aliquota al 5%. La manovra 2015 prevedeva che i rientranti nel vecchio regime potessero restarci fino a naturale scadenza, criterio che con ogni probabilità si applicherà anche quest’anno: i vecchi Minimi continuano ad applicare l’aliquota al 5% fino alla scadenza dei cinque anni o al compimento del 35esimo anno di età. L’aliquota al 5% resta anche nel nuovo Regime dei Minimi in specifici casi: start-up e nuove attività, per un massimo di cinque anni (quattro se l’attività è stata aperta nel 2015).

Contribuzione

Un altro dubbio relativo all’applicazione delle novità introdotte dalla Legge di Stabilità riguarda i contributi: fino al 2015, il Regime dei Minimi non prevedeva minimali contributivi INPS, mentre dal 2016 bisogna versare i contributi INPS artigiani e commercianti ridotti del 35%. Non è chiaro cosa succede a coloro che avevano già aderito al regime forfettario con le precedenti regole.